La Roma a San Siro si consegna. E ora Mou aspetta gli infortunati

La Roma si consegna all’Inter e aspetta. Non si sa bene cosa, perché di solito con questo atteggiamento si finisce per prenderle. Magari poche, ma comunque prenderle. E così è stato, quando a dieci dalla fine la zampata la piazza Thuram bruciando uno sfinito Llorente che fino a quel momento aveva respinto il possibile. Già perché quello che i tre centrali giallorossi hanno subito ieri sera a San Siro è stato letteralmente un assedio, con centrocampisti e attaccanti nerazzurri che sbucavano da ogni dove. Ma a Trigoria l’avevano preparata così. Aspettando e sperando nella giocata di Lukaku o chi per lui. Ma si sa, in questi casi, è come giocare alla roulette.

Può dirti bene e sbancare o male e uscirne ridimensionato. Alla Roma è andata in questo secondo modo perché se è vero che di attenuanti ce ne sono, come gli infortuni che hanno limitato le scelte e i cambi dello Special One, è altrettanto vero che la strategia di Cristante e compagni è stato rinunciataria dall’inizio. Non negli atteggiamenti, perché i giallorossi sono rimasti concentrati sul campo fino alla fine, ma nel provare a giocare una gara che comunque li vedeva sfavoriti, quello sì. Ecco allora che la striscia di vittorie consecutive della Roma si ferma a cinque, non riuscendo a eguagliare le sei che Mourinho era riuscito a mettere all’inizio della sua avventura nella Capitale. Ora una settimana prima di tornare in campo domenica prossima contro il Lecce, in una gara dove il tecnico portoghese spera di poter riavere molti dei suoi giocatori ai box. Da Spinazzola a Dybala, passando per Smalling e Renato Sanches. Chissà se però anche con loro l’atteggiamento della Roma visto ieri sera a San Siro sarebbe stato lo stesso.