La rivoluzione gentile di Flick: contro la storia del Barcellona, ripartendo dalla Masia
Cinque vittorie su cinque partite, l'ultima con un diluvio di gol trascinato da uno straordinario diciassettenne come Lamine Yamal. Il nuovo Barcellona di Hansi Flick è già nato e si presenta al teatro europeo della Champions League in casa del Principe di Monaco per conquistare di nuovo la corona perduta di Campione del Vecchio Continente. Un progetto tattico completamente diverso che è una coraggiosa rivoluzione rispetto al passato e a quello che sembrava un dogma insuperabile e incontrovertibile. E invece, in silenzio, Flick ha cambiato tutto.
Addio al 4-3-3
Addio al 4-3-3 per il Barcellona significa sconfessare la storia recente. Quella del Tiki-Taka e delle idee di Johan Cruijff. Del Calcio Totale alla catalana, di Rijkaard, del solco scavato e battuto da tutti i grandi della storia Blaugrana. 4-3-3 è stato casa Messi, Iniesta, Xavi, e via discorrendo, che ha strozzato interpreti straordinari, su tutti Ibrahimovic, ma che ha sublimato un'idea di pallone che ha rivoluzionato la storia di questo sport. Solo che Flick è stato maestro. Ha cambiato tutto, ma con rispetto. Una rivoluzione gentile.
I giovani e il 4-2-3-1
Flick è ripartito dalla cantera del Barcellona, dalla celebre Masia. Da Yamal ma pure da Casado a centrocampo, da Fort e da Martin, da Cubarsi, da Baldé, da Victor. Da una nuova grande generazione di talenti per costruire il domani e da icone per mettere i paletti sul futuro. Ha voluto Dani Olmo per essere al centro della trequarti, dietro la punta, e ha 'puntato' tutto su Lewandowski davanti. E i risultati gli stanno dando ragione. La rivoluzione gentile di Flick è già iniziata.