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L'ottava meraviglia di Messi è un premio alla carriera. Il futuro del calcio è in buone mani

L'ottava meraviglia di Messi è un premio alla carriera. Il futuro del calcio è in buone maniTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
martedì 31 ottobre 2023, 08:00Serie A
di Michele Pavese

Cinquantasei reti in cinquantasette partite e il Treble con il Manchester City non sono bastati. Erling Haaland si inchina a Sua Maestà Lionel Messi, incoronato per l'ottava volta "calciatore più forte del mondo". Il Pallone d'Oro premia di nuovo colui che in assoluto è il migliore in attività e che ha trascinato l'Argentina alla conquista del titolo iridato in Qatar, a discapito di chi forse avrebbe meritato di più per quanto fatto nella passata stagione. Un riconoscimento alla carriera, verosimilmente l'ultimo, che chiude un'era e ne apre una nuova.

Messi non ha avuto né i numeri né la continuità del norvegese ma, dal momento esatto in cui ha sollevato al cielo di Doha la Coppa del Mondo, sapeva che non avrebbe avuto rivali. I Mondiali, in realtà, non avevano un peso specifico così rilevante dal 2006, quando Fabio Cannavaro - il capitano dell'Italia che trionfò in Germania - ricevette il trofeo istituito nel 1956 dalla rivista France Football. Ai rappresentanti di Spagna, Germania e Francia non è andata così bene: ricordiamo tutti le polemiche del 2010, quando l'argentino fu preferito a Iniesta e Sneijder (secondo con l'Olanda e protagonista nella tripletta dell'Inter); andò meglio a Luka Modric nel 2018, quando fu battuto in finale dalla Francia con la sua Croazia ma riuscì a interrompere il duopolio. Una "via alternativa" che stavolta nessuno poteva garantire per esempio a Mbappé, vista la consacrazione definitiva (se mai ce ne fosse davvero bisogno) dell'extraterrestre di Rosario, che in Qatar ha trascinato l'Albiceleste a una vittoria dai contorni quasi mistici e che si è tolto dalla spalle il pesante fardello del paragone con Diego Armando Maradona: sul trono delle leggende, dalla notte del 18 dicembre 2022, siedono uno accanto all'altro.

Adesso è finalmente arrivato il turno degli altri. Il ricambio generazionale è in corso, ed è inevitabile considerata l'età dei due dominatori dello scorso decennio: Cristiano Ronaldo ha 38 anni, Messi 36 ed entrambi hanno deciso di lasciare l'Europa e chiudere la carriera divertendosi (e guadagnando di più) nelle nuove frontiere del calcio. Il Vecchio Continente è rimasto così orfano, nel giro di pochi mesi, dei suoi più grandi fuoriclasse ma si può consolare con la nuova lotta tra Titani, ovvero Erling Braut Haaland e Kylian Mbappé, con Jude Bellingham terzo incomodo designato. Il futuro è già qui, ci sarà ancora da divertirsi.

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