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L'anno nerissimo della Juventus. Fra plusvalenze, doping e ora scommesse illegali

L'anno nerissimo della Juventus. Fra plusvalenze, doping e ora scommesse illegaliTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
mercoledì 11 ottobre 2023, 13:36Serie A
di Andrea Losapio

Un anno fa, il 24 ottobre del 2022, la Procura di Torino ha chiuso l'indagine sulle plusvalenze, inviando avvisi di garanzia per i vertici della Juventus. Erano contestati i reati di falso non solo all'interno delle comunicazioni sociali, ma anche in quelle rivolte al mercato. Il pubblico ministero chiedeva inoltre misure cautelati - per Agnelli e compagnia - ma il gip le ha rifiutate. Questa la comunicazione relativa a quel periodo. "Attività di alterazione delle poste di bilancio (e quindi dei risultati di esercizio) quale conseguenza, in primo luogo, di un anomalo ricorso ad operazioni di scambio dei diritti alle prestazioni sportive di un elevato numero di atleti, operazioni, per altro, nel complesso distoniche nel panorama nazionale".

Poco più di un mese dopo Andrea Agnelli si dimetteva da ruolo di presidente della Juventus dopo dodici anni e sei mesi. Con lui l'intero consiglio di amministrazione. Una decisione arrivata dopo un CdA straordinario convocato alla Continassa per esaminare la documentazione sui nuovi pareri legali e contabili degli esperti indipendenti incaricati alla valutazione delle criticità rilevate dalla Consob sui bilanci della società al 30 giugno del 2021. Il CdA ha così "nuovamente esaminato le contestazioni della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino, le carenze e criticità rilevate dalla Consob e i rilievi sollevati dalla società di revisione Deloitte&Touche".

In quei giorni la Juventus perdeva contro il Maccabi e rischiava la eliminazione sia dalla Champions che dall'Europa League. Il passaggio del turno è arrivato solamente grazie alla differenza reti (una vittoria in sei partite). Poi, il 20 gennaio del 2023, la Corte d'Appello aveva inflitto quindici punti di penalizzazione alla Juventus, per via della gravità e della durata dell'illecito, mentre l'accusa aveva chiesto "solamente" 9 punti. I bianconeri erano al terzo posto in classifica, scivolando poi in decima posizione.

Il 20 aprile arrivava la decisione del Collegio di Garanzia che aveva accolto "parzialmente" il ricorso della Juventus, annullando momentaneamente la penalizzazione e rinviando la decisione alla Corte Federale d'Appello della FIGC per esprimere una nuova valutazione. Era chiaro che quindi la Juve avrebbe preso una penalizzazione più leggera, visto che erano stati accolti “i ricorsi di Enrico Vellano, Pavel Nedved, Paolo Garimberti, Assia Grazioli-Venier, Caitlin Mary Hughes, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio”, incriminando Agnelli (per 24 mesi) Paratici (30 mesi), Cherubini (16 mesi) e Arrivabene (24 mesi).

Anche la UEFA si era interessata alla cosa e aveva espresso preoccupazione per quanto successo. Anche perché gli stessi vertici pensavano a un'esclusione da tutte le Coppe. I 10 punti di penalizzazione tolti del 22 maggio 2023, che hanno portato la Juventus a quota 59 punti e all'ottavo posto in classifica - in Conference League - ha tolto tutti da una possibile impasse. Perché giocare la Conference è forse più un problema che non una risorsa, soprattutto economica. L'esclusione è diventata poi ufficiale il 28 luglio 2023, mentre in Europa League è arrivata l'eliminazione in semifinale contro il Siviglia, a maggio.

Poi, dopo la partita con l'Udinese del 20 agosto, Pogba viene chiamato all'antidoping. Il giocatore avrebbe ammesso ai medici bianconeri di avere preso un integratore e per questo risulta positivo. L'11 settembre viene sospeso per avere violato i termini del regolamento WADA, mentre il 6 ottobre le controanalisi incriminano nuovamente Pogba, che intanto scende a duemila euro al mese di stipendio (unica cosa positiva di questa faccenda) con un processo sulle spalle.

Infine, ieri, la notizia di Fagioli. Indagato dalla Procura di Torino per scommesse online su piattaforme illegali, un inchiesta che fa capo al pubblico ministero Manuela Pedrotta e che va avanti da mesi. Fagioli, che per regolamento non può giocare - come nessun tesserato del resto, né gli agenti - avrebbe scommesso e rischia una squalifica di tre anni o più. Anche la Federcalcio ha aperto un fascicolo. Insomma, dopo Pogba la Juventus potrebbe perdere un altro centrocampista.

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