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Kvaratskhelia come Vlahovic, la nuova strategia delle big sui rinnovi extra-lusso

Kvaratskhelia come Vlahovic, la nuova strategia delle big sui rinnovi extra-lussoTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 21 ottobre 2024, 19:00Serie A
di Dimitri Conti

C'è un filo che unisce in questo momento storico due grandi protagonisti, e avversari, della nostra Serie A come Dusan Vlahovic e Khvicha Kvaratskhelia. Non per le prestazioni o per i gol, ma per aspetti legati al loro rinnovo di contratto rispettivamente con Juventus e Napoli e una firma che non sta arrivando.

Alla base c'è infatti quello che sembra proprio un cambio di tendenza nelle logiche delle grandi squadre di Serie A. E non solamente, vedendo per esempio cos'è successo al PSG con la sua stella Mbappe: le società non rincorrono più i loro campioni, le stelle di riferimento del firmamento. E se c'è il rischio di perderli a zero, chiede qualcuno? Pazienza, si sentirà rispondere nella maggior parte dei casi. Un po' come fatto capire anche stamani dal presidente del Napoli, De Laurentiis, sul tema Kvara e su un rinnovo di contratto che in casa azzurra sta ormai diventando una vera e propria telenovela.

Il Napoli non ha alcuna intenzione di rincorrere ad ogni costo la firma, puntando piuttosto a mantenere un equilibrio complessivo che non costringa nei periodi successivi il club a salti mortali per riapparare la situazione. Discorso che vale anche e soprattutto per la Juventus e per il tanto agognato rinnovo di Dusan Vlahovic: i 12 milioni di euro netti previsti dal suo contratto sono troppi, la volontà della società è di estendere per più anni rispetto al giugno del 2026 come termine ultimo (attuale scadenza) e abbassare la quota netta dell'ingaggio. Tutto a suo tempo, però, senza rincorrere nessuno e senza cedere ad eventuali rialzi portati avanti da controparti che conoscono bene la situazione, e magari potrebbero sfruttarla a loro favore. La corrente di pensiero all'interno sta cambiando, insomma, e non sono casi isolati. D'altronde, anche conti alla mano, a livello di bilancio conviene tenere basso il monte ingaggi, per poter fare così pesare meno eventuali pagamenti più corposi di alcuni cartellini. Esemplificativo in tal senso quanto avvenuto nella stessa Juventus, in porta: dai 15 milioni lordi rimanenti da versare a Szczesny, si è passati ai 3,5 annuali per Di Gregorio. In questo modo sta in secondo piano la spesa sul cartellino. Altri esempi della nuova tendenza che ci sono consegnati in dote dal recente passato, per concludere, sono quelli avvenuti al Milan con protagonisti Donnarumma e Kessie.

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