Juventus: dura contestazione a dirigenza e tecnico ma stasera può cambiare la stagione
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Una dura contestazione, annunciata anche per questa sera, in cui i tifosi più intransigenti hanno fatto sentire il loro disappunto per quanto non sta accadendo, fuori e dentro il campo.
Sfumate le qualificazioni che pesano, resta solo quella che i bianconeri non devono farsi soffiare nelle restanti 12 partite: dal Verona questa sera fino al Venezia, con in mezzo Atalanta, Lazio – davanti in classifica dopo la vittoria sul Milan - e le mine vaganti di Bologna, Roma e forse la stessa Juve. Perché tutto dipenderà da come i bianconeri reagiranno alle pressioni di questi ultimi 3 mesi.
Verona - Partiamo subito dal dire che il Verona, quattordicesimo in classifica, ha la peggior difesa del campionato, ma è anche riuscito a battere nell'ultimo turno la Fiorentina. Antenne dritte, quindi!
Anche per una Juventus che arriva da 4 vittorie consecutive e che potrebbe sfruttare la “pareggite” di chi la precede - Lazio esclusa - per riprendersi e consolidare un quarto posto vitale per la sopravvivenza del progetto “Motta”.
E per qualcuno, non so quantificarvi con esattezza i visionari, per sognare addirittura oltre le reali possibilità. Tutto vero anche se poi non bisogna dimenticare quanto accaduto prima e dopo l'ultima vittoria in campionato: una deludente eliminazione ad un passo dagli ottavi di Champions e l'imbarazzante cacciata dalla Coppa Italia, tutto nel giro di una settimana.
Due traguardi costati alle casse del club la bellezza di una quindicina di milioni di euro, ma soprattutto due ferite che potrebbero aver logorato la compattezza di un gruppo non ancora del tutto maturo.
Contestazione - La risposta è attesa per questa sera di fronte ad almeno una metà di quei 40 mila spettatori con la pazienza ridotta ai minimi termini, pronti a contestare per i troppi salti nel vuoto di questa stagione. La vittoria è l'unica cosa che conta e che andrà cercata con convinzione, evitando appunto di commettere quegli errori visti non solo contro l'Empoli di Coppa. Troppe volte i bianconeri hanno sottovalutato l'avversario o sovrastimato le proprie potenzialità. A questo punto spetta a mister Motta concentrare tutti gli sforzi – senza equivoci – per chiarirci la risposta esatta, trasferendola prima di tutto alla squadra, ancora troppo lontana dallo standard che lo stesso allenatore si aspettava.
Ricordo purtroppo chi provava a spiegarci, tra gli allenatori del passato, che il dna di una squadra non la cambi in poco tempo senza oltretutto la disponibilità “totale” dei leader e dell'intero gruppo. Quanti ne ha la Juve e quanti hanno steccato fino ad oggi, magari per demeriti, ma anche per quelle richieste ancora troppo cervellotiche per un gruppo tutto da costruire. E a dirlo, o a dircelo, non sono proprpio gli ultimi del cerchio!
Thiago Motta – Proviamo a fare il tifo per Motta – pesantemente inviso durante la contestazione - perché allena la Juve, anche se alcune dichiarazioni stonano con la realtà. E non perché non dà spunti a noi giornalisti, cari influencer da “biglietto” gratis. Andare avanti con le proprie convinzioni denota certamente grande personalità, la stessa che avrebbe dovuto già avere la squadra dopo 6 mesi, garantendo quella “fiducia” totale della società e quella altrettanto importante del gruppo. Permetteteci, invece, qualche legittimo dubbio su entrambe.
Col Verona è vietato sbagliare e bisognerà essere concreti in tutte le fasi di gioco. E non solo per un tempo. Per quanto riguarda la formazione, torna Kalulu ed esce Kelly. E poi attenzione agli esclusi: Koop, Nico, Vlahovic e forse Cambiaso. Esclusioni non banali. Forse qualcosa di più di semplici segnali.
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