Juventus, Danilo: "Vincere la Coppa Italia darebbe un senso diverso alla stagione"
19:05 - Domani si gioca la finale di Coppa Italia tra Atalanta e Juventus e tra poco con il suo allenatore Allegri parlerà anche Danilo in rappresentanza dei bianconeri per introdurre la sfida dell'Olimpico in conferenza stampa dallo stadio capitolino.
19.16 - Inizia la conferenza stampa di Danilo.
Quanto è importante per voi come gruppo?
"Vincere la finale darebbe un senso diverso alla stagione. Siamo riusciti a raggiungere il traguardo della Champions ma un trofeo sarebbe un premio per la resilienza e il lavoro di squadra quotidiano".
Come sta?
"Sto bene, ho avuto un piccolo problemino fisico ma ho recuperato. E per una partita così importante il corpo recupera più in fretta".
Emozionato?
"Sì, nel calcio come nella vita bisogna sempre guardare avanti a nuove sfide e obiettivi. Sarà una partita speciale e diversa per me e per la squadra, è una cosa che possiamo raggiungere in questo momento e sarebbe bello mettere un pezzo, anche piccolo, nella storia della Juventus".
Vi sentite davvero sfavoriti?
"L'Atalanta sta facendo una stagione importante, ha giocatori forti e un allenatore esperto. Questo dobbiamo sicuramente rispettarlo. Però dal 2012 la Juve ha raggiunto 20 finali e anche questa storia va rispettata: mettiamo il focus sul presente, ma se guardiamo un pelo indietro... Chiaro che è una finale e può succedere di tutto, l'Atalanta ha i suoi meriti ma non ci sentiamo meno importanti o forti di loro".
Cosa potete dare di diverso rispetto al campionato?
"Il messaggio è che non sai mai quando giocherai la prossima finale, devi goderti un'atmosfera così. Io ne ho fatte tante ma non ne gioco da un po', sfruttiamo il momento pensando che sarà l'ultima e che non ne faremo più per dare tutto".
Che ricordo ha dell'ultima finale, quella di Reggio Emilia contro l'Atalanta?
"Ricordo che era un momento difficile dopo il Covid, si tornava ad avere un po' di vita normale. Quel momento lì ci fa godere ancora di più l'oggi: lo stadio pieno, tutti i dirigenti e la famiglia Juventus presenti... Certo, la Juve ha cambiato tanto da quella finale, ma non è cambiata la voglia di vincere".
Pensa di poter essere base del prossimo ciclo Juventus?
"Troppo difficile guardare avanti. Vorremmo giocare un'altra finale già l'anno prossimo ma non possiamo prometterlo. La caratteristica umana che sento di avere di più è la resilienza e la Juventus nella sua storia ha dimostrato di averla, e forte. Assicuro che nella squadra c'è: si va giù ma sappiamo rialzarci".
Cos'è cambiato rispetto al girone d'andata?
"Mentre venivo sapevo che avreste fatto questa domanda, alla quale ho risposto tante volte. Non c'è un solo motivo e il calo è stato concreto: sono tante piccole cose che nel calcio alla fine fanno la differenza. Mi aspetto che questo ci sia di insegnamento per l'anno prossimo: per vincere un campionato come la Serie A non puoi mollare un attimo e permetterti momenti in cui sei deconcentrato".
Qual è l'umore del gruppo?
"Stiamo bene, non ci aspettavamo il pareggio con la Salernitana ma poi arrivi qui a giocare una partita così importante, in un'atmosfera diversa... Deve darci tanta motivazione e soddisfazione. Siamo sereni, ma con responsabilità e consapevoli di cosa si deve fare domani".
Come giudica la vostra stagione, al di là di domani?
"All'inizio ci è stato chiesto di raggiungere la Champions e arrivare in finale di Coppa Italia per provare a vincere. Abbiamo avuto alti e bassi e momenti in cui non siamo riusciti ad avere risultati importanti. I traguardi però permettono a società e dirigenti di fare una programmazione importante e più ambiziosa per l'anno prossimo".
Dove vi ha messo più in difficoltà l'Atalanta?
"Hanno tanta fisicità e un ritmo alto, con e senza palla. Se fisicamente non sei fresco e non stai bene ti mettono in difficoltà. Dobbiamo essere alla loro pari in questo senso e sfruttare le occasioni che possibilmente avremo. Devi essere letale e segnare".
Si è preparato per fronteggiare De Ketelaere?
"Lui è l'esempio che un calciatore quanto è inserito nell'ambiente giusto può giocare molto diveramente. Al Milan ha avuto difficoltà, all'Atalanta sta facendo una stagione davvero importante. Come fan di calcio mi piace, tecnicamente è bello da vedere e difficile da marcare: queste sono le sfide più eccitanti per me, l'ho studiato e spero che domani possa stare tranquillo".
Cosa significa portare la fascia della Juve? E cosa vorrebbe dire alzare un trofeo?
"Tutto quello che ho vissuto nel calcio mi ha preparato per arrivare a questi momenti con la Juventus, alla responsabilità di esserne il capitano. Sarebbe un traguardo molto importante per la mia storia di giocatore: sono qui da 5 stagioni, sono uno juventino e lo sarò per sempre".
19.31 - Termina la conferenza stampa.