Juventus, Conceiçao: "Non mi vedo qui di passaggio, mi piace il progetto del club"
Sulle colonne de La Stampa troviamo una lunga intervista a Francisco Conceição, esterno d'attacco prelevato in estate dal Porto: "Per me il pallone è tutto… il mio umore è strettamente legato a ciò che accade in campo: mi sforzo di tenere separati lavoro e famiglia, ma spesso non ci riesco, e così porto a casa un po’ di nervosismo se le cose non vanno come dovrebbero. Mi ispiro al calcio di strada, un modo di pensare che attira l’interesse dei tifosi: la gente viene allo stadio per trovare fantasia, per esaltarsi guardando la giocata che trasmette allegria. Non perderò mai di vista questa prospettiva. Motta ci chiede creatività quando siamo nell’ultimo terzo di campo. Dentro una strategia collettiva, ognuno è libero di sfruttare le proprie caratteristiche. E le mie sono queste".
Ajax, Porto e Juventus: tre club dove vincere è fondamentale
"Credo che vincere debba essere una necessità. A Oporto c’era papà come allenatore, e per me è stato un onore, non lo dico solo perché è mio padre. È stato anche un onere, però, perché non è stato facile averlo come tecnico: ogni giorno mi sforzavo di dimostrare di non essere raccomandato. Sono arrivato in Nazionale da solo"
Sabato sera c’è il Toro allo Stadium. Cosa sa del derby?
"So che è un derby: questa parola dice già tutto. In Portogallo, le sfide come queste valgono un’intera stagione. Ragiono così, anche se sono qui solo da pochi mesi: partite come quella di sabato non si giocano, si vincono".
Il futuro?
"Non mi vedo di passaggio con questa maglia, altri discorsi non spettano a me farli. Ma il progetto della Juve mi piace".