Il doppio ex Smoje avvisa il Milan: "Nella Dinamo da tenere d'occhio Baturina e Sucic"
Dario Smoje, doppio ex di Dinamo Zagabria e Milan (in cui ha giocato nella stagione 1997/98) che si sfideranno nella serata del mercoledì di Champions League, è stato intervistato dal portale specializzato MilanNews.it: "Sono ancora nel calcio, vivo tra Londra e la Croazia e sono socio di un'agenzia di calciatori. Lo faccio da quattro anni, è un mondo duro ma soddisfacente. Abbiamo anche portato alcuni ragazzi in club di Serie A".
Niente panchina o scrivania dirigenziale?
"Ho provato a fare l'allenatore, ma mi sono reso conto che non era cosa per me".
Intanto c'è una partita decisiva di Champions che incombe: contro la Dinamo, altra sua ex squadra. Cosa si aspetta?
"Il Milan dovrebbe vincere perché è certamente più forte. Ma anche perché alla Dinamo mancano giocatori importanti come Sucic, Misic e Petkovic e non ha sostituti all'altezza. La Dinamo anche in campionato sta faticando ed è strano dato che in patria di solito domina".
A chi deve stare attento il Milan?
"Baturina può inventare qualcosa, gioca tra le linee e ha dei buoni numeri. Ma per il resto questa Dinamo non può far paura, se il Milan resta sul pezzo. Non mi aspetto una vittoria facile dei rossoneri, perché a Zagabria col sostegno del pubblico non lo è mai, ma sicuramente mi aspetto un Milan vincente".
Consiglieresti Baturina al Milan?
"Direi di no, Reijnders è più forte. Semmai dico Sucic, giocatore interessante che somiglia a Brozovic".
Sembra molto vicino all'Inter
"Magari se il Milan alza la posta, chissà. È davvero un prospetto interessante".
Oggi il calcio italiano come sta?
"È in crescita, solo il campionato inglese è superiore. Ci sono stati dei problemi negli anni passati, non si è investito molto e il livello è calato. Mi fa piacere vedere che la Serie A stia tornando ad alti livelli, perché in Italia c'è grande passione per il calcio".
Il giocatore più forte con cui ha giocato?
"Paolo Maldini: leggenda e persona eccezionale. Giocatore fantastico. Peccato non sia più in società. Ed è l'esempio dei problemi del calcio di oggi. Non c'è emozione, arrivano proprietari stranieri che guardano solo al bilancio e non alla storia. Per uno come Maldini, al Milan, dovrebbe esserci sempre posto".