Il Ceo della Saudi League: "Club arabi in Champions League? Per ora solo rumors"
Omar Mugharbel, CEO della Roshn Saudi League, ha incontrato i cronisti italiani presenti a Riyadh per la Supercoppa italiana, tra cui noi di TMW.
Si vede passione per il calcio, ma gli stadi spesso non sono al completo. Come mai?
"Stiamo sviluppando la lega e studiamo come migliorare ogni singolo aspetto del campionato. Siamo in un viaggio, ci sono tante sfide da vincere. Stiamo lavorando su diversi aspetti, compresa la politica dei prezzi: stiamo lavorando con i diversi club per migliorare il nostro movimento. Siamo molto fieri del nostro momento, abbiamo raggiunto l'obiettivo di ospitare i mondiali del 2034, è la dimostrazione della visibilità che stiamo ottenendo nel calcio. Se guardiamo agli ultimi 10 anni, c'è stata una grande accelerazione nello sviluppo del nostro calcio".
Il costo medio?
"Quello di partenza è di circa 2,5 euro".
Qual è il vostro modello di Lega?
"Non ne citerei uno in particolare: ci siamo strutturati guardando a diverse esperienze in giro del mondo. Abbiamo ottime relazioni con diverse leghe nel mondo, che ci hanno consentito di prendere il meglio da ciascuna. Ma stiamo anche esportando la nostra esperienza nel resto del mondo: è un viaggio ed è importante condividere la nostra conoscenza con il resto del mondo. L'idea non è copiare il campionato italiano o quello inglese".
I risultati del campionato sono legati anche a quelle della nazionale, quante aspettative e quante delusioni sono legate a Roberto Mancini?
"Non posso davvero rispondere sul tema, è un aspetto di competenza della federazione e non della lega".
Che impatto ha avuto Cristiano Ronaldo sul calcio saudita?
"Non è un segreto, avere lui nel nostro campionato rappresenta un fatto storico. La Saudi League era già molto popolare, perché il nostro paese è appassionato al calcio: l'arrivo di CR7 ci ha consentito di attirare tanti altri campioni. Ma ha anche migliorato il campionato: è diventato molto più competitivo negli ultimi 2-3 anni".
Può essere davvero competitivo un campionato in cui quattro squadre sono di proprietà dello stadio?
"Dobbiamo guardare a quello che sta succedendo nel nostro campionato: non sempre la squadra più ricca vince, è la bellezza del calcio".
L'Al-Nassr non ha ancora vinto il campionato. È una cosa sorprendente?
"È il calcio, è l'unica cosa che posso dare come spiegazione. Il calcio è così, pensate a cosa ha fatto l'Atalanta in Europa".
Il calcio è lo sport più popolare in Arabia Saudita?
"È lo sport più seguito per distacco".
La strategia rimarrà quella di continuare a comprare grandi campioni o ci si concentrerà maggiormente sui settori giovanili?
"I vivai sono una parte importante del nostro progetto, tra i nostri obiettivi c'è anche quello di attrarre sempre più giovani. Abbiamo anche delle regole al riguardo e siamo riusciti a ridurre la media di età delle nostre squadre, abbiamo aumentato due slot per i giocatori stranieri a patto che siano under-22".
I soldi sono sempre stati importanti per attirare nuovi calciatori, a un certo punto diventerà più importante l'aspetto tecnico?
"È sicuramente un viaggio che stiamo compiendo e vogliamo migliorare. Oggi siamo già a quel punto, in questa stagione siamo riusciti a portare sedici giocatori under-22 e siamo già a un buon punto del nostro viaggio. Ovviamente c'è una serie di slot fissati, perché ne possano arrivare di nuovi c'è bisogno anche di un fisiologico ricambio".
Avete avuto rapporti con le proprietà straniere di club italiani?
"I nostri rapporti sono con la Lega e attraverso di essa parliamo con i club, non direttamente con le proprietà"
Cosa pensa di Stefano Pioli e degli allenatori italiani in generale?
"Siamo cresciuti guardando le partite del campionato italiano, nessuno può negare l'impatto del calcio italiano anche all'estero. E gli allenatori italiani ci aiutano a crescere".
Saud è il primo giocatore saudita in Serie A.
"Da saudita sono orgoglioso del fatto che dei nostri calciatori giochino all'estero, lui gioca in un grande campionato come la Serie A e in un club storico come la Roma".
Siete soddisfatti della Supercoppa italiana?
"Non siamo coinvolti, come lega, nell'organizzazione e nella promozione della competizione. Posso solo dire che penso sia una grande opportunità per il nostro Paese e per i nostri tifosi di vedere grandi squadre e grandi campioni".
Sareste disponibili a ospitare una partita di Serie A?
"Abbiamo una grande relazione con la Lega, in un processo decisionale che coinvolge anche i club. Questa partnership potrà portare ad altre cose di questo tipo".
Avete considerato la possibilità di giocare partite di campionato all'estero?
"Per ora siamo concentrati sulla possibilità di giocare qui, magari in futuro potremmo disputare la nostra Supercoppa all'estero, come accade in questi giorni con la Supercoppa italiana in Arabia".
In passato vi sono state discussioni per portare i club sauditi in Champions League?
"Non so se definirle discussioni o rumor. Le do la risposta ufficiale: al momento non siamo interessati".
A livello femminile state crescendo?
"Stiamo crescendo, in poco tempo. Abbiamo un campionato femminile e diverse squadre femminili, abbiamo raggiunto tante cose in un ristretto lasso di tempo. Ci sono stati tanti passi in avanti, è un ambiente sicuro per le famiglie allo stadio come pochi altri in giro per il mondo".