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Gomez si racconta, tra addio all'Atalanta e il futuro di Aguero: "Siviglia mi ricorda Catania"

Gomez si racconta, tra addio all'Atalanta e il futuro di Aguero: "Siviglia mi ricorda Catania"TUTTO mercato WEB
venerdì 16 aprile 2021, 12:28Serie A
di Raimondo De Magistris

Papu Gomez si confessa ai microfoni di 'Sky' e lo fa con una intervista in cui tocca diversi argomento, partendo dal suo addio forzato all'Atalanta consumato a gennaio dopo la rottura con l'allenatore Gian Piero Gasperini: "Sto cercando di capire come sia successo tutto questo, so di non essere il colpevole in questa storia. Non si poteva andare avanti così e ho preso la decisione giusta, sono contento e tranquillo per la scelta che ho fatto".

Come stai? Da Bergamo ti arrivano sempre tante lettere di bambini che ti rivorrebbero.
"Bene, bene. Quando arrivano queste cose mi riempiono di gioia, arrivano dal cuore. Sto benissimo, sto facendo una esperienza meravigliosa che volevo fare da tanto tempo ma non pensavo di poterla fare. A Bergamo c'è tutta la vita del Papu, ho lasciato tutto lì. Il mio desiderio era continuare a giocare ad alti livelli, avevo offerte da MLS e Arabia ma non mi interessavano, volevo continuare a giocare in un campionato competitivo anche per restare in nazionale. Quando il Siviglia si è fatto avanti ho detto subito al mio agente di provare a chiudere. A Linda, mia moglie, ho detto che Siviglia per città e stile di vita mi ricorda un po' i tempi di Catania. Tradizionalmente Siviglia ha una grande tradizione di giocatori argentini e indossare la maglia che ha indossato Diego è qualcosa che mi tocca".

Aguero?
"Ha fatto la storia a Manchester e deve continuare ad alti livello, può farlo giocando al fianco di Messi. Io Leo non lo vedo da un posto diverso da Barcellona".

Perché le squadre italiane non arrivano avanti in Europa?
"Non è una questione di intensità. Qui i campi sono migliori, a Siviglia lo bagnano ogni minuto e la palla va più veloce".

Qual è il tuo rapporto con l'Italia?
L'Italia è la mia seconda casa, è la mia Argentina. Non so cosa succederà da qui a 3-4 anni ma credo che sì, tornerò in Italia".

Oggi se pensi a Bergamo la prima parola che ti viene in mente è...?
"Tristezza. Oggi faccio fatica a guardare le partite dell'Atalanta, non riesco a guardarle, mi fa male vedere i miei ex compagni. Sono felice per loro, stanno facendo bene ma io non riesco. Oggi la parola è tristezza, speriamo che col passare dei mesi possa cambiare".

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