Gli auguri di Immobile per i 125 anni della Lazio: "Traguardo storico, importante ed emozionante"
Ciro Immobile, ex bomber e capitano della Lazio, adesso al Besiktas, ha parlato in esclusiva ai microfoni di Radio Laziale, nel giorno dei festeggiamenti per i 125 anni di storia del club biancoceleste. Ecco alcune delle sue dichiarazioni riportate da lalaziosiamonoi.it: "Volevo fare gli auguri ai laziali. 125 anni sono un traguardo storico, importante ed emozionante. La società è ricca di storia con presidenti, allenatori e giocatori e migliaia di tifosi che l’hanno amata e la amano. Far parte di questa storia è motivo di orgoglio. Alla fine quello che ti resta quando vai via sono i ricordi che mi danno la forza anche qui di avere lo stesso entusiasmo che voi avete visto in questi anni. Sono felice di far parte di questa storia perché 125 se ti fermi a pensare sono davvero tanti.
Ci sono stati episodi che mi hanno portato a spingere di più, a volere di più. Il periodo pre-Covid è quello che è stato più bello. Alla fine ci sono stati momenti difficili, quando sono arrivato andava sostituito Klose che era per la Lazio un pezzo importantissimo quindi non è stato semplice, ma alla fine quando sono andato via non ho avuto rimorsi o rimpianti perché per la Lazio ho dato tutto.
Il momento più bello? Quando lottavamo per lo scudetto. Quella era una squadra che andava in campo senza preoccupazioni, senza pensare a nulla. Era una squadra che lottava su ogni pallone, lo dimostrava la classifica. In quella stagione ci fu il Covid, ma nonostante tutto sono riuscito a vincere classifica marcatori, scarpa d’oro, siamo andati in Champions. Ti rimane il rimpianto per quello che potevamo fare. Arrivavano partite che dopo 15 minuti erano finite, era una Lazio straordinaria. Io non ho rimpianti e rimorsi, perché lo sento nelle vostre dichiarazioni, di quelle dei laziali quando parla di me. Alla fine nel calcio ti restano le emozioni che hai lasciato alla gente, quelle non le cancella nessuno. Questo è quello più importante per me.
Se dovessi scegliere, per un post carriera, è ovvio che la mia priorità è la Lazio. A volte il peso dell’importanza del giocatore può dare una responsabilità che diventa impegnativa. Voglio continuare a giocare ancora, ma nel mio pensiero ci sarà il tornare a Roma. Sicuramente ci tornerò a vivere.
Una parola per descrivere la Lazio? La Lazio ti prende, ti avvolge come una mamma avvolge il proprio figlio. Devi essere mentalmente pronto, perché sappiamo che più è grande l'amore e maggiore può esere la delusione. Ero pronto a tutto. La gente della Lazio non ha mai perso il rispetto per me e io mai per loro.
Poche società al mondo hanno così tanta storia, possono dire di aver costruito una società così dal passato. I laziali devono esserne orgogliosi. Portare avanti una società così non è facile, con tutta la passione e l’amore. Bisogna portarla a 150 anni, 200 anni… Mi basta sapere che la gente si ricordi di me per quello che ho fatto”.