Fonseca, cosa non ha funzionato al Milan: fatale lo scarso feeling con Leao e Theo

La cacciata di Paulo Fonseca dal Milan, seppur attraverso una modalità opinabile, era ormai inevitabile visto che da settimana si ventilava un'aria tesa e da divorzio in casa rossonera. Stando a quanto riferito da Tuttosport, in edicola oggi, un rapporto mai decollato e caratterizzato da alcuni dubbi comparsi in estate, mai del tutto chiariti.

"È arrivato il momento di dire addio. Sono orgoglioso di aver lavorato per il Milan e ho sempre dato il mio cuore e la mia anima per onorare la storia e la tradizione di questo grande club. Vorrei ringraziare il mio staff, i giocatori, i tifosi e tutti coloro che mi hanno sostenuto durante la mia permanenza a Milano. Auguro al club il meglio per il futuro". Ultime parole di Fonseca che, in uscita dal centro sportivo di Milanello, nascondono più di qualche contrasto avuto nella sua permanenza in rossonero.

Le discordie palesate negli affari Leao-Theo Hernandez, ad esempio. Secondo quanto riportato dal quotidiano torinese, con il '10' portoghese era stata raggiunta una tregua dopo le panchine "punitive", ma con il terzino sinistro francese i rapporti si sono incrinati, fino al confronto avuto sabato e il reintegro tra i titolari contro la Roma. Eppure, stando a quanto filtra dai corridoi del centro sportivo del Milan, c'è sempre stata un'assenza di dialogo costruttivo con i giocatori, oltre che una mancanza di sintonia con alcuni.