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Da creatore di PC Calcio a caposcout del Leeds di Marcelo Bielsa: parla Gaby Ruiz

ESCLUSIVA TMW - Da creatore di PC Calcio a caposcout del Leeds di Marcelo Bielsa: parla Gaby RuizTUTTO mercato WEB
© foto di Giacomo Falsini
mercoledì 18 novembre 2020, 18:45Serie A
di Simone Bernabei

Nelle scorse settimane la Premier League ha festeggiato il ritorno di una big storica. Il Leeds, dopo troppi anni di anonimato, è finalmente tornato nel posto che gli spetta. E’ tornato a competere con Liverpool, Manchester United, Chelsea e con tutte le altre big inglesi. Merito del tecnico Marcelo Bielsa, certo. Ma anche e soprattutto di chi quella squadra l’ha studiata, disegnata, costruita. Fra questi c’è lo spagnolo Gabriel Ruiz, head of european recruitment della società britannica, che ha parlato in esclusiva a TMW durante il WyScout Forum. L’evento, per evidenti ragioni legate all’attualità, è stato organizzato per la prima volta in forma totalmente digitale. E il ragionamento parte proprio da qui: “Un’esperienza nuova anche per noi. Nei tantissimi incontri abbiamo parlato anche di questo, delle sensazioni nel discutere di mercato così, a distanza. E’ stato diverso ma utile, anche se speriamo di poter tornare presto a farlo di persona”.

Non solo il WyScout Forum. Anche il lavoro di scouting è cambiato con la pandemia…
“E’ peggiorato. Manca il viaggiare, il contatto diretto, il vedere i giocatori dal vivo. Spesso ci lamentiamo della frenesia, del fatto che siamo sempre in giro, sempre fra spostamenti, voli ed hotel. Ma la realtà è che lo stop di questo periodo mi ha fatto capire ancora di più che sono un privilegiato. Spero comunque di poter tornare presto a vedere calcio dal vivo, vorrebbe dire che l’emergenza sanitaria è finita”.

Parliamo del suo Leeds, della promozione e dell’impatto con la Premier. Sensazioni?
“Non riesco a descrivere le emozioni che ho provato. I momenti della promozione sono stati speciali, indimenticabili, anche se ci sono mancati tantissimo i nostri tifosi allo stadio. E’ stato un percorso lungo 3 anni, siamo passati anche da momenti molto duri ma abbiamo raggiunto l’obiettivo. L’impatto con la Premier è stato ottimo, siamo riusciti ad essere competitivi e quindi posso dire di essere felice e fiducioso per il futuro e la permanenza in Premier League”.

Com’è lavorare con Marcelo Bielsa e cosa ha dato il Loco a una realtà come Leeds?
“Il mio lavoro mi porta ad essere sempre in giro, quindi il quotidiano lo vivo poco, il mister ha un rapporto diretto col mio capo che è Victor Orta. Ma posso comunque dire che Bielsa ci ha aiutato tantissimo. Ha portato, soprattutto, cultura del lavoro e cura dei dettagli. Cose che fanno la differenza e che sono state determinanti per raggiungere l’obiettivo promozione”.

Ma lo sa che in passato è stato molto vicino alla Lazio?
“E’ vero, è stato vicino. Ma è successo prima di arrivare al Leeds, poi non so perché l’operazione non sia andata in porto”.

Poche settimane fa Jurgen Klopp ha detto: “L’Atalanta assomiglia al Leeds di Bielsa”.
“Sono d’accordo con Klopp, dal punto di vista calcistico ci sono similitudini. Parlo di calcio offensivo, di due squadra che vanno sempre all’attacco sia in casa che in trasferta, sia con le big che con le squadre minori. Entrambe hanno ritmo di gioco alto, transizioni rapide e stile di gioco verticale. A volte forse un po’ frenetico, ma certamente attraente per i tifosi e per i calciatori”.

Poco fa ha parlato del suo capo, Victor Orta. E’ vero che la Roma è stata una possibilità per lui?
“E’ esistita in passato. Ma il discorso non è andato avanti per la sua voglia di proseguire al Leeds. Quello del nostro club è un progetto pazzesco e la sua volontà è sempre stata quella di portarlo avanti, di lavorare col Leeds”.

In estate avete guardato molto alla Serie A. Quanto era concreta l’idea Rodrigo De Paul ?
“Qualche contatto in effetti c’è stato. Se ne è parlato, ma poi abbiamo deciso di puntare su altre opzioni”.

Agli inizi della sua carriera ha lavorato anche in Italia, al Sassuolo. Ci racconta quell’esperienza?
“Ero uno scout, sono arrivato al Sassuolo con Pablo Longoria, oggi ds del Marsiglia. Lavoravo per la società soprattutto in Belgio, Francia e Olanda. Ho un ricordo bellissimo, fu una grande esperienza anche perché non c’era grande fiducia verso di noi, ma alla fine riuscimmo a salvarci”.

Chiusura dovuta: lei è l’inventore di un successo internazionale come PC Calcio, lo storico videogame di calcio manageriale che negli anni ’90 ha segnato una generazione…
“E’ nato tutto quando ero piccolo. I miei fratelli più grandi avevano un’azienda di videogiochi. Uno di loro mi portò dall’Inghilterra uno dei primi Football Manager, in Spagna non esisteva niente di simile. Io ero pazzo per il calcio e diventai pazzo per quel gioco, non mangiavo e non dormivo. Mi ha cambiato la vita nel vero senso della parola. Convinsi i miei fratelli a farne uno per la Spagna e da lì venne fuori il successo che in tanti ricordano. Piano piano ci siamo evoluti e lo abbiamo fatto per tutti gli altri campionati, l’edizione italiana PC Calcio fu la prima per l’estero. Ricordo ancora la presentazione a Milano, riuscimmo a venderlo tramite le edicole e per me fu una gioia incredibile e un motivo d’orgoglio. Anche perché ho sempre amato il calcio italiano”.

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