Disastro Milan: per il nuovo DS è corsa a due
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Il clima di poche ore fa dentro San Siro per Milan-Lazio era facilmente prevedibile.
La Curva Sud ha dato sfogo a tutto il repertorio anti proprietà, con la hit del 2024-25 “E Cardinale devi vendere” che è stato il coro più gettonato.
Quello che si è visto in campo, da parte della squadra nella sua globalità, è stato uno scempio totale, un gruppo (quasi) affondato, con qualcuno che ha provato a buttar fuori l’acqua con il cucchiaino.
Giorgio Furlani, nel pre partita, ci ha messo la faccia e si è preso le sue responsabilità. Parole chiare, nette, dove non si è sottratto ai trend topic del momento. Di sicuro è apparso, a livello comunicativo, sincero e ha risposto a tutto. I fatti ci dicono che sarà lunga arrivare a maggio. E questo è il risultato di ciò che si andava scrivendo e dicendo da mesi. Ma eravamo noi che non capivamo…
Il nuovo direttore sportivo dovrebbe essere nominato a stretto giro di posta.
Cadute le nomination di Andrea Berta e François Modesto, sono rimasti in pista i profili di Fabio Paratici e di Igli Tare. L’ex Juventus, la cui squalifica finisce a giugno, ha incontrato emissari del club milanista a Londra (risulta colloquio alla presenza di Cardinale), ma vorrebbe solide garanzie sulla linea di comando all’interno del Milan e ampia gestione dell’area sport, senza interferenze dirette ma con la volontà di una collaborazione che sia chiara nei ruoli e nelle mansioni. Igli Tare, dopo l’esperienza alla Lazio, è rimasto “disoccupato” a livello di ruolo, ma ha continuato ad aggiornarsi in attesa della chiamata giusta. Che potrebbe arrivare a breve, visto che nelle scorse ore il suo nome è sembrato quello più caldo attorno alle cronache che riguardano il riassetto strutturale dentro Casa Milan.
Di sicuro c’è che il prossimo direttore sportivo non solo dovrà ricostruire dalle macerie rapporti, dinamiche, regole e gerarchie, ma dovrà anche dare un senso di credibilità al “progetto” (parola terribilmente abusata) così come nella stanza dei bottoni dovrà essere fatta chiarezza in via definitiva su quella indicazione che ha fatto Paratici, ovvero la linea di comando e le aree di manovra. Ancora qualche giorno e poi ci sarà maggior chiarezza, forse, in tanti ambiti. Ma di certo c’è che dovranno fare una scelta chiara, perché uno – Paratici – ha grande esperienza internazionale e ha lavorato in grandi ambiti come la Juve dei nove scudetti e poi al Tottenham. Tare ha fatto benissimo alla Lazio ed ha un profilo diametralmente opposto. Va presa una strada e seguita con convinzione.
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