David Zima: "Grazie Torino ma volevo giocare di più. Allo Slavia per Champions ed Europei"
Alla vigilia di Milan-Slavia Praga, David Zima si è concesso ai microfoni di Tuttomercatoweb per far un bilancio dei suoi due anni e mezzo in Italia, prima di far ritorno in quest'ultima sessione di mercato allo Slavia Praga. Il difensore è il fiore all'occhiello dell'ultima finestra trasferimenti dei cechi, in corsa in Europa League dove hanno chiuso il proprio girone davanti alla Roma e attualmente secondi in campionato, posizione che a oggi significherebbe preliminari di Champions League. Queste le sue parole:
La tua esperienza italiana è durata due anni e mezzo. A gennaio hai lasciato il Torino: come mai?
"Volevo giocare di più perché nell'ultima stagione non ho quasi mai visto il campo. Inoltre volevo tornare a casa mia, dove c'è la mia famiglia. E credo che lo Slavia sia una squadra molto forte nella quale posso crescere ancora di più. Poi c'erano altri fattori, come l'Europeo che vorrei giocare e la vetrina della Champions League, dato che la Repubblica Ceca ha diritto a due posti".
Che esperienza è stata quella italiana?
"Una grande esperienza che mi ha permesso di crescere tantissimo. Giocando contro avversari top cresci anche tu. Ancora oggi quando posso seguo il Torino".
Il rapporto con Juric?
"Mi ha fatto guadagnare esperienza, forza. Sono felice di avere imparato tanto. Mi ha fatto vedere il calcio in un certo modo. Ha uno stile un po' diverso dagli standard italiani, così come Gasperini".
Avrai anche testato lo stress del calcio italiano
"Ma, sai, paradossalmente la sento più qui la pressione. Fondamentalmente perché quando sono arrivato al Torino non capivo l'italiano, quindi non sapevo cosa scrivevano i giornali (ride, ndr). Magari la pressione la sentivo dall'allenatore ma non dall'ambiente. Certo globalmente in Italia c'è sicuramente più pressione che in Repubblica Ceca".
Hai condiviso l'esperienza al Torino con Tommaso Pobega, oggi tuo rivale al Milan
"Da un lato mi dispiace che sia infortunato, perché è un amico. Dall'altro mi solleva perché so quanto possa essere pericoloso (ride, ndr). Ragazzo fantastico, un amico e un giocatore molto forte".
Giocatore che piace al Milan è Alessandro Buongiorno, giocatore che hai visto crescere esponenzialmente in questi anni
"Assieme a Bastoni credo sia il miglior difensore centrale italiano. Mi è dispiaciuto per il suo infortunio, ma ho visto che è tornato e sta bene. Io credo che se arriva un'offerta da parte di una big lui debba accettare. Se è vero che lo vuole il Milan è una grande occasione per crescere".
Consigli per gli acquisti dalla Repubblica Ceca?
"Non faccio nomi, ma abbiamo sicuramente diversi giocatori interessanti. Ma per un giocatore ceco è necessario un periodo di adattamento, perché il calcio in Italia è diverso, più tattico. E poi c'è il fattore linguistico".
Domanda finale, prettamente culinaria: pasta o gulasch?
"Guarda, la cucina italiana è il top. Non vedo l'ora di arrivare a Milano per provare di nuovo la cucina italiana. Se devo scegliere dico che il massimo per me è la pasta al pomodoro. E anche il pesce è buonissimo".