Condò sul derby di Roma: "Se la VAR indagasse anche chi imbroglia, sarebbe finita 5 vs 5"

Paolo Condò, sul Corriere della Sera, parla così del weekend di Serie A che si avvia alla sua conclusione: "Il Napoli chiude stasera la 32ª giornata affrontando l’Empoli al Maradona. La sua missione è gelidamente semplice. Se vuole mantenere viva la speranza di sorpassare l’Inter, non può lasciare altri punti per strada: deve farne 21 su 21, e poi sperare in due pareggi dei nerazzurri. Il tratto di strada più pericoloso arriva adesso, perché nei prossimi 15 giorni l’Inter affronterà Bologna fuori e Roma in casa con i mercoledì occupati da Bayern e Milan e (si spera) Barcellona nelle coppe.
Siamo al dunque, ma la prima prova spetta comunque al Napoli stasera, e quando non hai alternative le partite smettono di essere facili. Non aveva alternative l’Atalanta, per esempio, e la reazione è arrivata forte e chiara. Dopo tre sconfitte consecutive, la squadra di Gasperini è scesa in campo con un’altra faccia col Bologna, la cui colpa è stata quella di non immaginare l’impeto col quale sarebbe stata aggredita: tempo 20 minuti, e la gara era andata".
Questo il suo pensiero sulla stracittadina romana: "Il derby di Roma è la partita peggiore del campionato per l’astio che sempre l’avvelena. Ieri si è andati oltre non tanto per i calcioni, che fanno parte del gioco, ma per le simulazioni: chiunque veniva anche solo sfiorato stramazzava a terra fingendo dolori inimmaginabili, e costringendo l’arbitro a continue interruzioni. Se la Var indagasse anche chi imbroglia, Roma e Lazio avrebbero finito 5 contro 5".
