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Cagliari, Nicola: "Serve una gara gagliarda. Gaetano otterrà ciò che si aspettano tutti"

Cagliari, Nicola: "Serve una gara gagliarda. Gaetano otterrà ciò che si aspettano tutti"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
ieri alle 12:57Serie A
di Giancarlo Cornacchia

12.00. A breve il tecnico del Cagliari, Davide Nicola, parlerà alla stampa della gara interna di domani contro la corazzata Inter.

12.33. La conferenza ha subito un ritardo a causa del prolungarsi dell'allenamento.

12.35. Inizia la conferenza.

Si dice sempre che in queste gare non sarebbe obbligatorio vincere. Non è l'idea di Nicola, giusto?
"Assolutamente. L'Inter è una squadra di grandissima qualità ed abbiamo bisogno di fare una partita gagliarda con tanta aggressività, cercando di non smettere di giocare, ma farlo con la giusta attenzione. Dovremo capire i momenti in cui cercare di colpire. Infermeria? Manca solo Zito, tutti gli altri sono disponibili".

A Venezia si è visto un passo indietro rispetto ad altre partite. Cosa evitare?
"Contro l'Inter servirà capacità di recupero immediato. A Venezia avevamo l'atteggiamento di chi voleva vincere. Abbiamo dominato nettamente il primo tempo. Abbiamo fatto delle valutazioni, ovvero che non basta fare bene quanto progettato, ma si dovrebbe avere più cattiveria nel gestire le situazioni. Abbiamo subito una sola azione pericolosa e l'abbiamo gestita male. Dobbiamo pretendere di più sotto l'aspetto nervoso, così non basta e stiamo lavorando. Perdere così ti deve fare innervosire".

Mancano due giornate alla fine del girone: i numeri parlano di una squadra che non segna. Come risolver il problema?
"I numeri dimostrano fino ad un certo punto. Con una vittoria potresti guadagnare diverse posizioni e viceversa. Il Cagliari sta producendo molto, ma non siamo ancora all'altezza sotto l'aspetto qualitativo. I ragazzi sanno che devono andare oltre, sia in fase di possesso che in fase di non possesso. A Venezia abbiamo concesso poco, ma un primo tempo così non l'abbiamo mai fatto. Eppure quando avremmo dovuto manifestare più attenzione siamo caduti. Non abbiamo giocatori tanto pronti, ma abbiamo la fiducia, l'impegno e la determinazione".

Piccoli è sembrato affaticato, Pavoletti ha segnato: potrebbe esserci una staffetta?
"A parte Jankto, che per ora non ho avuto occasione di impiegare non perché non abbia qualità bensì perché magari preferisco calciatori con caratteristiche diverse, tutti sono stati chiamati in causa. È normale che qualcuno giochi più di altri, anche perché la filosofia della società è valorizzarli al meglio, ma a prescindere da questo meritano il minutaggio che stanno avendo perché stanno dimostrando delle qualità, e alcuni giovani devono darci quell'energia mischiata all'esperienza di chi è meno giovane. Pavoletti c’è la possibilità di vederlo, è una grande risorsa per questa squadra a prescindere che sia titolare o subentrante. Posso spendere solo belle parole, sia per quello che fa per i compagni che per la qualità di determinare in certe situazioni".

Il problema dell'attacco è legato alle caratteristiche degli elementi o all'ultimo passaggio?
"Per sei volte il nostro avversario ha avuto come migliore in campo il portiere. Ci sono momenti in cui raccogli di più e momenti in cui raccogli di meno. La fame? E' una sensazione che ti porta a volere qualcosa di più, che ti faccia scoprire qualcosa dentro di te".

Esiste un problema sulla trequarti? Gaetano ancora non si è sbloccato.
"Accordare fiducia nei giocatori significa anche rispettare le loro caratteristiche, Gianluca deve lavorare e stare sereno, perché arriverà ad ottenere ciò che tutti si aspettano da lui. Marin da trequartista ci va per dinamica durante la partita, ma serve convivere con gli equilibri giusti e quello non è il suo ruolo naturale. Verso i miei giocatori ho sempre delle aspettative, e in loro ripongo fiducia. L’importante è che la pressione e l’aspettativa non diventi negativa. Piccoli, Gaetano, Luvumbo: tutti si stanno costruendo ora i propri numeri, nessuno di loro viene da una serie di stagioni da protagonista ai massimi livelli, alcuni stanno avvicinando ora il momento di prendersi responsabilità per la prima volta in carriera. Idem vale per Felici, bisogna avere pazienza e dare fiducia, perché solo gradualmente passi dall'essere un elemento al quale viene richiesto di stupire a uno al quale viene richiesto di prendersi determinate responsabilità a beneficio della squadra. Facendo poi notare costruttivamente l'eventuale errore o imperfezione al fine di migliorare durante il percorso e dare sempre di più".

Potrebbe scendere in campo un Cagliari con due punte?
"L’abbiamo già fatto e i ragazzi sanno bene come sviluppare il gioco in base all’avversario. Dobbiamo mantenere alta l’energia e l’entusiasmo, ma anche concentrarci su ciò che sappiamo fare bene, potenziandolo. In parallelo lavoriamo su ciò che c’è da migliorare. Serve sentire l’esigenza di produrre risultati: fin qui abbiamo cercato e costruito buone prestazioni, ora dobbiamo fare di più per concretizzare e portare a casa quando prodotto e meritato".

Due parole sull'Inter?
"Ha un consolidamento di uomini costruito nel tempo. Ti invoglia a cercare di prenderla da vicino, sa costruire con due, tre, quattro elementi. Accetta la parità numerica, ed è in grado di gestire la palla e cercare la profondità con grande facilità. E' una gara per noi gratificante, e se vogliamo fare risultato dovremo cercare di fare quanto sempre fatto, ma con maggiore velocità".

12.57. Fine della conferenza.

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