Bologna, Mihajlovic: "Non è un momento difficile, basta reagire. Tra me e la squadra c'è empatia"
Vigilia della sfida infrasettimanale contro lo Spezia per il Bologna che si prepara alla sfida di domani per provare a riscattare l'ultima brutta sconfitta contro la Roma. Sinisa Mihajlovic, tecnico rossoblù, ha presentato in conferenza stampa la gara e ha raccontato come la squadra ha vissuto questi ultimi giorni.
Lo Spezia fa dell'aggressività il fattore principale e c'è il precedente di Coppa Italia. Domani è l'occasione giusta per riscattarsi?
"Se guardiamo il risultato...ma se guardiamo la prestazione di quella partita noi abbiamo avuto 6/7 occasioni da gol. Sono una squadra aggressiva e organizzati, è vero, ma anche noi lo siamo. Abbiamo perso quella partita e questa può essere l'occasione giusta per riscattarci. Andremo là per cercare di fare la partita e vincere".
Come pensa di gestire Danilo e Palacio in occasione delle prossime gare e chi pensa di poter recuperare?
"Ogni prossima partita per noi è la partita più importante. Abbiamo tanti infortunati quindi non è facile, però non abbiamo neanche l'imbarazzo della scelta. A tutte le squadre a cui mancano dieci giocatore è richiesto uno sforzo in più che mi aspetto da tutti quelli che stanno bene. Danilo e Palacio se stanno bene giocheranno anche domani. Qualcosa cambieremo senz'altro, però, perchè tanti non giocano da molto e non sono pronti. Cercheremo di trovare le soluzioni giuste".
Il ritiro è stato solo una punizione o anche l'occasione per capire cosa non va?
"Non è una punizione. Abbiamo deciso di farlo perchè volevamo stare tutti insieme e capire cosa non andasse. Abbiamo fatto finta di avere tanti positivi, come se fossimo dovuti andare tutti in ritiro obbligatorio per l'Asl. Domani vediamo come va la partita e se i ragazzi rispondono bene. Abbiamo 3 partite in sette giorni da giocare, poi ci sono le vacanze quindi un piccolo sacrificio prima potevamo farlo. Ma tanto con il Covid non è che cambia molto tra star in ritiro o a casa".
Si è dato una spiegazione per quel primo tempo contro la Roma?
"Abbiamo sofferto un po' a centro campo, non siamo riusciti ad andare a pressarli con i tempi giusti. La partita la avevamo preparata come sempre. In passato avevamo giocato con squadre anche più forti della Roma e abbiamo sempre giocato alla pari. Nella mia carriera non mi è mai successo di prendere cinque gol in un tempo, ma questo è un campionato strano. Anche il Borussia ha preso cinque gol dallo Stoccarda. Si può vincere e perdere contro tutti. La Roma ha fatto sicuramente una bella partita, però vedendo poi la gara a noi è stato annullato un gol, il rigore su Palacio c'era... E un 5-3 sarebbe stato diverso dal 5-1, si sarebbe parlao di una grande reazione della squadra. Noi con il Var e con gli arbitri non siamo fortunati, ma questo non è una giustificazione".
Questo è il momento più difficile da quando è tornato a Bologna?
"Perché? L'anno scorso abbiamo perso tre partite di fila. Questa volta abbiamo perso con due squadre più forti di noi, non abbiamo fatto la prestazione ma anche facendola forse non avremmo vinto. In passato abbiamo dimostrato di poter far meglio, ma questo è un momento particolare considerando anche i tanti infortunati. Questo non è il momento più difficile, lo è stato la partita con l'Inter quando sono arrivato. Come penso di uscirne? Lavorando, recuperando gli infortunati e chiedendo a tutti di dare qualcosa in più rispetto a quanto fatto fino ad oggi. Se domani vinci è tutta un'altra storia. Io e tutta la società ritengo che siamo persone che capiscono di calcio e non cogliamo le provocazioni dei 'giornalai'... cerchiamo di prendere più punti possibili in queste partite prima della sosta ma noi in società siamo tranquilli".
Con la Roma si è visto in campo una squadra che sembrava non rispondere ai comandi dell'allenatore...
"Siamo arrivati alle domande provocatorie? Tutti gli allenatori possono sbagliare una partita... a me non sembra che la squadra non rispondesse alle mie richieste, ma andrebbe chiesto ai giocatori. Per adesso non è così".
Il rapporto con il gruppo è ancora solido?
"Non ci possiamo vedere, non ci parliamo più, ci mandiamo a quel paese tutti i giorni (scherza, ndr)... L'empatia c'è sempre. Con questa squadra ho un rapporto speciale, l'ho già detto. Quello che abbiamo passato insieme e quello che loro hanno fatto per me in un momento di vita personale complicato non lo dimenticherò mai. Poi come ogni genitore fa con i propri figli ogni tanto mi devo arrabbiare. Io sono uno sincero e leale, vi assicuro che se ci dovessero essere problemi ve lo dirò".
Ha parlato con Saputo?
"No, perchè? Con il presidente mi sento una volta ogni tanto, ma lui è un'aziendalista non è uno di quelli che ti chiama tutti i giorni. Io gli voglio molto bene e penso che sia reciproco. E' difficile che chiami, ma non perchè è deluso o altro, semplicemente perchè lui è uno che delega, non mi chiamava nemmeno quando le cose andavano bene, ma non è un problema, Noi tutti sappiamo quanto Saputo voglia bene al Bologna e quanto noi ne vogliamo a lui. Ci sono amicizie di quelle in cui ci si chiama tutti i giorni, e quelle in cui non c'è bisogno di sentirsi tutti i giorni ma quando uno ha bisogno dell'altro si è sempre pronti a rispondere: questo è quello che c'è tra il Bologna e Saputo, come tra me e lui. Non potrò mai dimenticare il suo affetto nei momenti in cui non sono stato bene e quello che lui ha fatto per me".
C'è qualche possibilità di vedere in campo un primavera dal 1'?
"Non penso, ne ho convocati diversi ma non penso nessuno giocherà dal 1', magari a partita iniziata".
Con la Roma era meglio giocare sempre alti o sarebbe stato meglio proporre un calcio più attendista?
"Noi abbiamo la nostra mentalità e impostiamo le partite in un certo modo, indipendentemente se giochiamo con la Roma, l'Inter o il Crotone. Noi dobbiamo fare quello che ci ha portato alla salvezza alle belle vittorie e una sconfitta anche se brutta non può cambiare i nostri spartiti. L'unico problema nostro ora sono le assenze, ma non cambieremo il nostro modo di giocare, continueremo a cercare sempre quel gol in più dell'avversario".
Dopo il 5-1 ci aspettavamo anche un po' di autocritica. Oggi a mente fredda rimane convinto di non aver sbagliato niente?
"Io ho sempre dimostrato nella mia carriera di non aver problemi a farmi delle autocritiche e a chiedere scusa. Con l'inter ho detto a tutti di aver sbagliato e ho chiesto scusa alla squadra. Con la Roma siamo tornati al vecchio modulo e avevamo preparato la partita come sempre. Purtroppo, però, non siamo stati bravi a mettere in campo il Bologna che conosciamo. Come ho già detto però credo che questo campionato sia davvero strano, non c'è il pubblico che ti carica, abbiamo tanti infortuni... Poi c'è da dire che la partita è nata male. Sullo 0-0 abbiamo avuto l'occasione di andare in vantaggio, magari sarebbe stata un'altra gara. Non voglio scombussolare tutto, rimarrò fermo sulle mie idee".
Le piace e la stimola l'avventura a Bologna?
"Tutti siamo ambiziosi, ma a me Bologna piace. Qui sto bene con la società e con i giocatori, poi ci sono tutte le problematiche che possono esserci in una squadra. Adesso la situazione è quella che è, ma magari l'anno prossimo o tra due anni chissà come sarà. Abbiamo una società solida alle spalle con degli obiettivi definiti. Se non ci fosse stato questo problema del Covid saremmo sicuramente andati avanti nella direzione prefissata, mentre invece abbiamo dovuto ridimensionare gli obiettivi ma solo a causa di un problema più grande di noi. Abbiamo evidentemente dovuto abbassare le pretese".
Dopo il match di Coppa Italia contro lo Spezia aveva detto che giocando in quel modo non si poteva vincere. Come si parla ai ragazzi dopo una sconfitta come quella di domenica?
"In coppa con lo Spezia abbiamo fatto quello che dovevamo fare, non abbiamo semplicemente sfruttato le tante occasioni creare. Magari domani riuscissimo a fare di nuovo una partita come quella, spero si ripeta la prestazione concretizzando di più. Come si parla? I ragazzi sono già consapevoli dei loro errori e anche loro stanno male quando si perde, bisogno solo fargli capire che se non si ha un certo tipo di atteggiamento si perde con la Roma ma anche con qualsiasi altra squadra, mentre se lo metti in campo te la puoi giocare con chiunque".