Balotelli risponde a Ibrahimovic: "Ho giocato gare importanti, forse lui in qualcuna è sparito"
Mario Balotelli continua a rispondere a Zlatan Ibrahimovic. L'ex attaccante dell'Inter, ora all'Adana Demirspor, nel consueto appuntamento a Tv Play, si è detto un po' sorpreso: "Non so perché mi abbia attaccato senza motivo pubblicamente. Su Leao sono d'accordo con lui, ha colpi di genio, però non ho capito cosa volesse dire con 'Balotelli è in tribuna'. Ci sta che preferisca Leao a me, ma l'uscita è stata un po' stupida. Si è creato questo personaggio in cui si identifica in Dio, lo pregasse allora".
Che cosa significa la foto pubblica con la Champions?
"Che ho giocato partite importanti, forse lui in qualcuna è sparito. Sento mia quella Champions, assolutamente. Non pensavo ci fosse questo dubbio sinceramente fino ad oggi, è impossibile non dare merito alla squadra nel momento in cui sollevi quel trofeo. Poi è ovvio che Milito ha avuto un impatto maggiore, ma non è che Materazzi per esempio non l'ha vinta".
Ha sprecato tutte le occasioni in carriera?
"No, il mio palmares parla chiaro. Non credo di dovermi nascondere per la carriera fatta. Qualche errore l'ho comunque commesso, potevo gestire il talento diversamente e Ibrahimovic me lo ha sempre detto, ha ragione, ma non su tutto. Forse avrei vinto un Pallone d'Oro, posso dirlo tranquillamente. I miei rimpianti sono tre: essere andato via dall'Inter, dal City e dal Liverpool in quei momenti lì".
Che rapporto aveva con Ibrahimovic?
"È sempre stato normale, non era facile giocare con lui perché rompe le scatole. Io ho un carattere più forte del suo e non l'ho sofferto più di tanto, ma comunque il suo peso è stato costruittivo per me, riesci a dare il massimo. Non è stato un fratello maggiore, per me quello è stato di più Materazzi. Non mi sembra che lui sia mai stato capocannoniere in un Europeo e il suo addio ci ha aiutato a vincere la Champions".
Se ci fosse stato avrebbe fatto panchina?
"Andrebbe chiesto a Mourinho (ride, ndr). Con Sneijder mi sono trovato alla grande, Milito è stato Re Mida, segnava ovunque e meritava il Pallone d'Oro. Eto'o? Sempre decisivo".