7 anni oggi dalla scomparsa di Astori, il ricordo di Pioli: "Ha lasciato il segno su tutti"

Stefano Pioli, oggi allenatore dell'Al Nassr, è stato intervistato da Sky Sport per ricordare Davide Astori a 7 anni dalla sua scomparsa, avvenuta il 4 marzo 2018: "Impossibile dimenticare quel 4 marzo, così come non avere dei ricordi positivi su Davide. La sua serenità, accompagnata da passione e determinazione, dal voler condividere il percorso. Un ragazzo fantastico, che ha lasciato sicuramente il segno su tutti noi".
Lei il segno DA13 lo ha proprio sulla pelle.
"Sì e Davide è dentro di me non solo per questo simbolo ma perché da subito ho capito come fosse un capitano incredibile e una persona eccezionale con cui confrontarsi per trovare la migliore soluzione verso il bene comune. A volte confronti anche diretti, ma sempre convinti: il suo entusiasmo era contagioso e abbiamo provato a portarlo avanti ancora insieme. Nelle scorse ore ci siamo messaggiati con tanti ex compagni, cerchiamo di portare dentro di noi e trasmettere agli altri i valori di Davide".
Come ha sentito che lui era il capitano?
"C'erano due personalità molto spiccate, la sua e quella di Milan Badelj. Ho scelto Davide dopo aver parlato con entrambi: conosceva bene le situazioni, tutto quello che c'era da fare. Già dal primo incontro ho sentito cose positive, aveva anche una cultura di spessore. Era il primo a mettere la faccia nelle difficoltà e ad andare alla ricerca di soluzioni. Era un capitano responsabile, presente e sorridente. Questa era la sua bella faccia".
Cosa si porta dentro più del resto?
"Il suo sorriso, accompagnato alla determinazione. I giocatori la mattina dovevano passare davanti al mio ufficio per andare a far colazione e lui era sempre il primo. Anche dopo le sconfitte trasmetteva positività e senso di responsabilità nei confronti di tutti".
Firenze è ancora legatissima a lei. Pensa che sia pure per come ha gestito quei momenti?
"È stato molto complicato, era una situazione inimmaginabile. Ma ci siamo fatti forza uno con l'altro, ricordando i valori che Davide aveva espresso nel gruppo. Abbiamo provato a portare avanti i suoi esempi, ma non è stato merito mio: avevo un gruppo, uno staff, dei dirigenti e una tifoseria fantastici. Abbiamo sofferto tanto, tantissimo, ma siamo andati avanti".
Quanto le fa male il Milan in queste condizioni?
"Tanto. Certo che mi dispiace... In questo momento sono lontano, ma mi dispiace per i miei giocatori, per i tifosi, perché a Milano si era creato qualcosa di magico ed entusiasmante. Auguro di ritrovare quell'energia".
