Reggiana Bari, insulti razzisti a Dorval e sessisti alla guardalinee. Lanciata anche una scarpa
Domenica pomeriggio il Mapei Stadium di Reggio Emilia è stato teatro di una brutta pagina di sport, con la partita tra Reggiana e Bari – valida per la 21ª giornata di Serie B – costretta a un’interruzione di sette minuti a causa di insulti razzisti rivolti a Mehdi Dorval, giovane esterno algerino della squadra barese.
L’arbitro Alessandro Prontera ha preso la decisione di fermare il gioco dopo che alcuni sostenitori della Reggiana hanno insultato in maniera pesante il giocatore del Bari durante il primo tempo. L’altoparlante dello stadio ha invitato a interrompere immediatamente tali comportamenti offensivi, sia nei confronti del calciatore coinvolto che della terna arbitrale, con particolare attenzione agli insulti sessisti che sarebbero stati indirizzati anche verso Francesca Di Monte, una delle prime donne a ricoprire il ruolo di assistente in un incontro di Serie B.
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A Reggio dagli spalti è piovuto di tutto, pare anche una scarpa. La risposta dei compagni di squadra di Dorval è stata immediata e solidale, con il supporto non solo dei giocatori baresi, compreso l’attaccante della Regia Cedric Gondo, in un chiaro segno di unità contro ogni forma di discriminazione. L’atmosfera sugli spalti, però, era ben lontana dall’essere serena, con proteste frequenti da parte dei tifosi di casa anche per decisioni arbitrali come il gol annullato a Portanova e le espulsioni di Lucchesi e dell’allenatore William Viali. In tribuna c'era anche Daniele Orsato, oggetto di contestazione anche lui.
Per il vicepresidente della Reggiana, Cattani, "Reggio non è una città razzista". Secondo lui c’è stato solamente "qualche insulto all’arbitro. E ce l’avevano soprattutto con un giocatore che doveva essere ammonito per simulazione". Ma il nigeriano Gondo, che in campo ha solidarizzato con Dorval, ha detto: "Mi dispiace che sia successo proprio qui, ma spero che vengano prese delle decisioni importanti". Per la cronaca, la partita si è conclusa sullo 0-0.
A Brescia durante la sfida con la Sampdoria per certi versi è andata anche peggio, perché Ebenezer Akinsanmiro, nigeriano di vent’anni, s’è sfogato dopo il gol del compagno Coda andando a mimare un gorilla di fronte la curva del Brescia, dalla quale gli erano piovuti addosso dei buu poco prima. Bisoli l’ha chiusa nel modo peggiore: "Akinsanmiro? Non si può provocare così il pubblico". Di male in peggio. No al razzismo e a ogni forma di discriminazione!