Ventura: "Pisa, Sassuolo e Spezia si giocheranno la promozione. I neroverdi hanno un vantaggio"
Giampiero Ventura, ex c.t. della Nazionale e allenatore fra le altre di Bari e Salernitana, ha fatto il punto della situazione sul campionato di Serie B, parlando anche della lotta promozione che coinvolge direttamente il Sassuolo. Ecco le sue parole a TuttoB: "Per il Pisa può essere l’anno buono? Credo di sì, perché 30 punti non li fai per caso. È una piazza che vive di calcio, lo stadio è quasi sempre pieno, e vedo grande convinzione nella squadra. Inzaghi ha già vinto il campionato di Serie B e sa come portare avanti il discorso nell’arco dell’anno. La classifica, lassù, dice Pisa, Sassuolo e Spezia: ecco, io credo che nessuno possa raggiungere questo terzetto. Sono le squadre migliori: il Pisa per determinazione, convinzione e capacità, il Sassuolo per rosa (in larga parte quella dell’anno scorso in Serie A), e lo Spezia per struttura perché subisce poco. Saranno loro a giocarsi la promozione diretta”.
Con il blitz di Salerno il Bari ha interrotto una serie di sei pareggi consecutivi portandosi al sesto posto. Cosa manca ai Galletti per fare il salto di qualità?
“Un pizzico di serenità e consapevolezza. Chiaramente il Bari non può competere con il terzetto di testa, ma è in grado di lottare per i playoff. E una volta che dovesse raggiungerli, avrebbe la possibilità di giocarsi le sue carte. Parlando con Longo, che è stato mio giocatore e poi collaboratore (quando io ero al Torino, lui allenava la Primavera granata), mi ha confessato che all’inizio, dopo due sconfitte consecutive, c’era un po’ di scoramento, pur con la convinzione di avere una squadra competitiva. Diversi giocatori, però, sono arrivati negli ultimi giorni di mercato, per cui bisognava dar loro il tempo di capire in che piazza sono approdati. Perché Bari, con tutto il rispetto, non è Cittadella… Ci sono grandi aspettative. Basti pensare che in finale playoff contro il Cagliari c’erano 55mila persone al ‘San Nicola’. Detto questo, il Bari ha lasciato per strada dei punti incredibili, come a Genova con la Samp dove ha sbagliato un rigore e giocato per 70’ in superiorità numerica. Dei sei pareggi fatti, almeno due potevano essere tranquillamente vittorie. Con 4-5 punti in più, adesso i biancorossi sarebbero quarti…”.
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La Salernitana ha dato il benservito a Martusciello e affidato la guida tecnica a Colantuono, la classifica però è impietosa. Servirà un mercato importante a gennaio?
“Il problema è se Petrachi potrà intervenire… La classifica è figlia di tutto quello che è successo nell’ultimo anno e mezzo. C’è stata una catastrofe. La retrocessione significa, poi, dover mantenere gli stipendi da Serie A di chi è rimasto… Petrachi aveva una gran voglia di rientrare, lo capisco, però ha preso una gatta da pelare non facile perché Salerno è una piazza estremamente stimolante ma anche esigente. È finito il feeling con il presidente Iervolino, la società ha preso le distanze, quindi Petrachi ha dovuto fare di necessità virtù prendendo giocatori a parametro zero o con poca spesa. Certo è che dovranno fare delle riflessioni perché secondo me la Salernitana rischia. Prima citavo il Cittadella, ecco lì se perdi 3-4 partite di seguito non succede nulla, in quanto hanno la serenità di quella che è la loro dimensione; diversamente a Salerno, cui io sono legato, è esattamente il contrario. Ora è arrivato Colantuono, al quale auguro tutto il meglio perché, come Petrachi, è un amico, ma credo che se la Salernitana non interverrà sul mercato (e non dipenderà da Petrachi bensì da Iervolino o, comunque, dalla società) questo diventerà un anno di sofferenza”.