Gandini: "Il progetto Gandalf prima della Superlega. Ed ecco cosa ho detto a Agnelli"

Umberto Gandini oggi è presidente della Lega italiana di basket ma nel suo curriculum c'è un lunghissimo trascorso nel mondo del calcio, di oltre vent'anni tra il Milan di Berlusconi e la Roma. Il dirigente è stato intervistato da La Gazzetta dello Sport nella sua edizione online. Nella quale racconta: "Berlusconi lo conobbi a RTI nel 1988. Era un visionario, anche da presidente. Era competente e voleva dare le sue idee. Una volta suggerì ad Ancelotti di tenere tutti i giocatori fuori dall’area sull’angolo, e farli entrare di corsa quando partiva la palla, così che i difensori non sapessero chi marcare. Ancelotti gli rispose che non funzionava...".

Quindi prosegue Gandini: "Una delle trattative più dure è stata quella per Ibrahimovic dal Barça. Con il presidente Rosell trovammo l'accordo ma c'era da convincere lui. Mi disse che ci avrebbe pensato Galliani e fu convincente. La più strana direi Beckham, i Galaxy pretesero un assegno circolare in mano al loro avvocato per il primo prestito. Niente bonifici... Galliani non si capacitava".

Gandini conclude con un riferimento alla Superlega rivelando un retroscena relativa a un progetto del passato al quale lavoravano dietro le quinte alcune realtà: "La Champions League esiste perché le società forzavano la mano e in cambio ricevevano qualcosa. Berlusconi non voleva che una grande squadra potesse essere eliminata al primo turno. Nel 2000 nacque l'Eurolega di basket, seguimmo con interesse e preparammo il progetto Gandalf, alternativo alla Champions. Dietro c’eravamo noi (il Milan, ndr), il Real Madrid e altri". Il progetto fu rivelato e si scatenò il finimondo: "Così comunque negoziammo da una posizione di forza. E non c'era veramente la voglia di uscire dal sistema... Uguale nel 2016: incontro segreto all’aeroporto di Zurigo, poi trattativa con l’UEFA e fu Champions 4×4". Quindi conclude parlando di Andrea Agnelli: "Per un po' non ci siamo parlati. Ma resta un amico. Ci siamo riavvicinati dopo un'intervista recente. Gli ho detto che sono d'accordo con le cose che dice, ma che la Superlega non è la soluzione".