Vocalelli alla Gazzetta: "Agnelli e Juve, il senso di 100 anni di appartenenza"
Nel suo consueto fondo su La Gazzetta dello Sport, il giornalista Alessandro Vocalelli ha omaggiato il centenario del legame tra la famiglia Agnelli e la Juventus: "Un secolo nel nome degli Agnelli. Un traguardo straordinario non solo per la Juve, ma per tutto il calcio italiano. Perché non c’è dubbio che dal 24 luglio del 1923, quando Edoardo Agnelli è salito alla presidenza, molto è cambiato nel mondo del pallone. Che ha cominciato a rimbalzare ad un ritmo imprenditoriale, con l’organizzazione ferma e scrupolosa dell’azienda, della Grande Azienda, che si è trasferita in una società di calcio".
Tanti trionfi, ma anche periodi bui: "In questi momenti, e lo scandalo del 2006 ne è proprio la prova più tangibile, la Juve targata Agnelli ha sempre avuto la forza di ricominciare, stringendosi attorno ai suoi tifosi e alle sue bandiere. Così anche il purgatorio della serie B è stato affrontato e velocemente superato con l’energia del gruppo, dell’unione, con lo zoccolo duro dei calciatori e dei suoi simboli. A cominciare da Del Piero, il bianconero con il maggior numero di presenze della storia bianconera, che decise con Buffon e compagni di scendere di categoria, in un campionato fino ad allora sconosciuto, per permettere alla Juve di rialzare subito la testa".
Vocalelli in chiusura: "È certo, comunque, che gli Agnelli abbiano rappresentato in questi 100 anni e continuino a rappresentare la massima espressione del senso di appartenenza, che vuol dire passione ma anche progettualità, stabilità e potere".