Condò su Juventus e Milan: "La classe operaia di Motta, gli strappi di Conceicao"
"La vistosa frenata di Lazio e Fiorentina ha ormai riammesso Juve e Milan nella mischia per la prossima Champions, in base a dna che si vanno consolidando: la Juve scatta ma si fa riprendere (quarta volta nelle ultime 4 gare), il Milan va sotto ma poi la ribalta (terza volta nelle ultime 4 gare)". Inizia così il fondo di oggi a firma di Paolo Condò sul Corriere della Sera.
Bianconeri in crescita ieri a Bergamo: "Juve convincente, si diceva. Nella sua classe operaia, soprattutto, perché la proiezione in gol McKennie-Kalulu fotografa una disposizione al sacrificio e alla battaglia, alla difesa e alla sortita, del suo motore profondo. Un primo passo avanti per Motta, Kolo Muani potrebbe essere il secondo".
Rossoneri vincenti a Como, ma non convincenti: "È giunta invece l’ora di rassegnarsi a un Milan che procede a fiammate, allergico a ogni discorso di continuità ma capace di strappi violenti con cui ribalta le partite (o meglio i risultati, che è quasi la stessa cosa). Theo&Leao sono una ditta che quest’anno ha accentuato i suoi estremi".
Chiusura, sempre sulla squadra di Conceicao: "Non è un passo da grande squadra, non funzionano così i grandi giocatori, la dimensione che il Milan - anche per il livello dei loro ingaggi - si aspetta dai due. Però basta a uscire tutti interi da una gara-trappola come questa di Como, dove Fabregas sta conducendo sotto traccia un esperimento di calcio interessante per la qualità di alcuni ragazzi e i richiami tattici dei mostri sacri dai quali ha appreso, Wenger e Guardiola".