
Pescara, adesso è dura: addio terzo posto, ora è lotta per salvare il quarto
Non è solo una sconfitta, quella maturata ad Arezzo: è una batosta che pesa doppio, anzi triplo. I toscani hanno agganciato il Pescara in classifica, si sono presi anche il vantaggio negli scontri diretti e ora guardano ai playoff con più certezze e slancio. Per i biancazzurri, invece, il finale di stagione rischia di trasformarsi in un lento declino, dove la priorità non è più l’assalto al terzo posto, ma la salvaguardia di un quarto posto sempre più in bilico.
La situazione, numeri alla mano, è chiara. Nei prossimi 270 minuti di campionato, il Delfino dovrà guardarsi le spalle più che guardare in alto. La Vis Pesaro è a soli due punti, il Pineto a tre, e anche contro queste due formazioni il Pescara ha lo svantaggio negli scontri diretti. Un dettaglio che, in caso di arrivi a pari punti, potrebbe diventare letale. La Torres, terza, è sì a +3, ma di fatto il divario è di quattro lunghezze, considerando l’esito del doppio confronto. E con questo andamento, pensare a una rimonta è quasi utopistico.
Domenica si torna già in campo. Terza partita in nove giorni, un tour de force che forse può rappresentare una benedizione per non lasciarsi travolgere da rimpianti e depressione. C’è poco tempo per pensare, bisogna reagire. Ma il ritorno all’Adriatico non fa dormire sonni tranquilli: nelle ultime uscite casalinghe, la squadra ha faticato moltissimo, e il pubblico – deluso e amareggiato – non è certo pronto a stendere tappeti rossi.
La sensazione è che la squadra sia priva di riferimenti, smarrita dentro a una crisi identitaria che dura ormai da troppo tempo. Eppure, in gioco c’è ancora qualcosa di importante: il quarto posto, che permetterebbe di evitare il primo turno playoff e giocare in casa con un piccolo vantaggio. Un traguardo che, oggi, appare meno scontato di quanto sembrasse solo poche settimane fa.
Servirà orgoglio. Servirà dignità. E servirà soprattutto dare un segnale concreto, per sé stessi e per una piazza che, al di là della rabbia, non ha mai smesso davvero di sperare.







