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Pescara, il tempo delle scuse è finito: ora serve orgoglio per riprendersi il quarto posto
venerdì 11 aprile 2025, 17:00News
di Redazione TuttoPescaraCalcio
per Tuttopescaracalcio.com

Pescara, il tempo delle scuse è finito: ora serve orgoglio per riprendersi il quarto posto

Dopo la terza sconfitta consecutiva e un Adriatico mai così vuoto, il Pescara dice quasi addio al terzo posto. L’unico obiettivo concreto resta il quarto, ora nelle mani dell’Arezzo.

Non ci sono più alibi. Dopo l’ennesima battuta d’arresto, la terza consecutiva, il Pescara è costretto a ridimensionare i suoi obiettivi. Il terzo posto, che avrebbe garantito l’accesso diretto alla Fase Nazionale dei playoff, è ormai un miraggio, destinato a svanire anche nella matematica con un altro risultato negativo. La realtà parla chiaro: ora l’unico traguardo concreto è il quarto posto, e nemmeno quello sarà semplice da conquistare.

In questo momento quella casella la occupa l’Arezzo, che appena due giorni fa ha espugnato l’Adriatico infliggendo al Delfino una sconfitta pesantissima sul piano sportivo ed emotivo. I toscani, in vantaggio anche negli scontri diretti, sono ora davanti e proveranno a difendere la posizione nell’insidiosa trasferta sul campo dell’Entella. Il Pescara, invece, dovrà fare il suo dovere in casa contro il Gubbio: una partita da vincere a ogni costo, per provare a rimettere il naso davanti e ricominciare a credere.

A provarci per primo è Alessandro Plizzari. Il portiere biancazzurro, uno dei pochi a salvarsi in questa fase complicata, non si nasconde:
“L’unica medicina che conosco è il lavoro. Dobbiamo impegnarci ancora di più. Siamo una squadra forte, anche se in questo periodo ci gira tutto storto. Ma sono convinto che presto si rivedrà il vero Pescara.”

Parole forti, che provano a scuotere un gruppo apparso spento, e una piazza che ha ormai perso la fiducia. Il dato più allarmante arriva proprio dagli spalti: contro l’Arezzo, il record negativo stagionale, con appena 2.820 spettatori. Un colpo al cuore per una tifoseria che, da tempo, si sente distante dalla squadra e dalla società. La disillusione è profonda, e non sarà facile riportare entusiasmo.

“Il pubblico potrà darci una grande mano – ha aggiunto Plizzari – ma tocca a noi riconquistarlo. Possiamo contare solo su noi stessi. Dobbiamo ritrovare entusiasmo e motivazioni per affrontare al meglio questo finale di campionato.”

Serve un segnale. Servono fatti, non parole. Domenica l’Adriatico riaprirà le sue porte, ma sarà la squadra a doverle riaprire nel cuore dei tifosi. Una vittoria contro il Gubbio potrebbe essere il primo passo verso un nuovo slancio. Ma questa volta, il margine di errore è azzerato. Chi vuole restare in corsa, deve dimostrarlo adesso.