Marc André ter Stegen, uno dei migliori portieri della sua generazione. Dietro a Neuer
L'arrivo di Marc André ter Stegen in Bundesliga fu quasi come una Supernova. Perché nella prima parte di stagione 2010-11 era parte della seconda squadra, andando in panchina più volte ma senza essere il titolare. Eppure il Borussia Moenchengladbach era ultimo in classifica, 16 punti in 22 partite, quando venne scelto Lucien Favre come allenatore. A inizio aprile manda in panchina il portiere titolare, Logan Bailly, per puntare proprio sul diciottenne Ter Stegen contro il Colonia. Quattro partite di imbattibilità su cinque partite - vincendo anche contro il Borussia Dortmund, prossimo campione, per 1-0 - e salvezza ai playout.
Impossibile toglierlo più. E infatti ter Stegen non viene più tolto (Bailly finisce al Neuchatel Xamax in prestito) mentre il Bayern Monaco prende Neuer, capitano dello Schalke. Inizia così una sfida a distanza fra i migliori portieri di Germania che, alla prima giornata, premia Ter Stegen: errore di Neuer e 1-0 Moenchengladbach. Diventa la stella della sua squadra, finendo poi al Barcellona alla fine del 2013-14, dopo anni di grandi prestazioni, per una quindicina di milioni, come erede di Victor Valdes, sebbene il primo anno la sua stella venga oscurata da Claudio Bravo. Poco male.
Un po' peggio va il dualismo con Neuer, perché nel 2014 la bilancia pende definitivamente per l'avversario: ai Mondiali in Brasile il portiere del Bayern diventa una stella mondiale per le sue parate, meritando probabilmente miglior fortuna nel Pallone d'Oro. Ter Stegen, da par suo, è da un decennio uno dei migliori al mondo, sebbene con la Germania abbia avuto un percorso meno fulgido proprio a causa di Neuer. Oggi Marc André ter Stegen compie 32 anni.