Luis Alberto, con la richiesta di cessione estate dopo estate. Salvo poi finire in Qatar
"Non sarei mai andato via dalla Lazio. Sarei rimasto a vita. E ci ripenso spesso: chissà se nel 2020 avremmo potuto vincere lo Scudetto. Eravamo lì. Poi è arrivato il Covid, è arrivato il lockdown. Senza, ce la saremmo giocata fino all’ultima giornata. Eravamo lì per vincere, sicuramente. Perché non so cosa sia successo. Appena il campionato è ripreso, abbiamo perso Leiva e Cataldi per infortunio, ma anche Marusic e Patric. Siamo rimasti in pochi, dopo due mesi fermi, e il nostro ritmo non era più lo stesso. Fino a febbraio, le partite in casa le vincevamo al 20’. Eravamo in testa con la Juventus, con 17 vittorie su 22 partite, e avevamo alzato la Supercoppa Italiana. Era normale che ne parlassimo in spogliatoio".
Le parole di Luis Alberto, ex centrocampista della Lazio, sembrano dei fendenti per chi ha deciso di "mandarlo via". Se non fosse che lo spagnolo, nel corso delle stagioni - una dopo l'altra - ha sempre manifestato l'idea di salutare i biancocelesti. Altro che rimanere a vita, l'idea era quella di tornare in Andalusia, nel bene o nel male. Un trasferimento che non era mai arrivato a dama principalmente per due motivi: la posizione strategica del trequartista nello scacchiere biancoceleste, ma anche la mancanza di offerte di un livello adeguato per la Lazio.
Poi è arrivata la proposta dal Qatar e l'accordo per circa 11 milioni di euro. A quel punto Luis Alberto, dopo otto stagioni in biancoceleste, ha chiesto (un'altra volta) la cessione, avendola. Giusto fare altre scelte, ma anche dire le cose come starebbero. Oggi Luis Alberto compie 32 anni.