Joaquin Sanchez Rodriguez, una vita al Betis Siviglia. Ma anche Valencia e Fiorentina
C'è stato un momento in cui Joaquin Sanchez Rodriguez sembrava praticamente inarrestabile sulla fascia. Tanto da diventare uno dei giocatori più talentosi ed efficaci del campionato spagnolo. Tra i migliori anche nel Mondiale nippocoreano del 2002, nonostante l'errore decisivo dagli undici metri che ha dato alla Corea del Sud la vittoria contro la Nazionale delle Furie Rosse nei quarti di finale. Una partita macchiata da un arbitraggio ai limiti dell'osceno - esattamente come qualche giorno prima tra Italia e padroni di casa, appunto - con Joaquin che riusciva a dribblare praticamente tutta la difesa avversaria, concedendo assist al bacio: sbagliati o annullati all'occorrenza, dipende.
È stato una bandiera del Betis Siviglia. In un periodo in cui i biancoverdi erano già in declino rispetto a qualche anno prima, quando potevano permettersi di comprare Denilson e rischiavano di essere competitivi per vincere il campionato. 528 presenze e 65 gol con la maglia del Betis, in due differenti epoche, terminate proprio a giugno, quando ha confermato di non volere più rinnovare il contratto e di dire addio al calcio. Ma non solo, perché le presenze, tante, sono state anche con il Valencia, 218, il Malaga, 72, e la Fiorentina, 71 in due stagioni. Il nome è scritto in calce a un 4-2 storico, con la tripletta di Giuseppe Rossi e, appunto, l'ultima rete di Joaquin.
In totale sono 915 presenze in carriera con 115 gol. Non male per un esterno, qualche volta schierato a tutta fascia. Un giocatore che sembrava pronto a diventare uno dei più forti della storia del gioco e che, forse, ha avuto il cruccio di non giocare mai con le grandi. Incredibilmente dopo il 2007 non è mai stato convocato, perdendo tutte le possibilità di vincere con quella che è stata la generazione d'oro della Spagna di Iniesta e Xavi, Busquets e Fernando Torres. Un peccato. Oggi Joaquin compie 42 anni.