Mercato, calcio giocato e non solo. Da Inler ad Atta, parlano i protagonisti dell'Udinese

L'Udinese, attualmente a 40 punti in classifica e attesa al rientro dalla sosta dalla trasferta sul campo dell'Inter, è una delle squadre che meglio si stanno comportando in Serie A fino a questo momento. Così, in attesa del ritorno in campo, nelle ultime ore ci hanno pensato alcuni dei protagonisti bianconeri - ai microfoni di Sky Sport - a fare il punto sulla squadra, tra temi di mercato e calcio giocato.
Così Gokhan Inler, dirigente dell'Udinese, in merito ai tanti giocatori finiti nel mirino delle big italiane grazie al grandissimo campionato disputato dai friulani quest'anno, sotto gli ordini di Runjaic: "Ognuno di loro ha dimostrato di dare il massimo quest'anno, abbiamo subito indirizzato la strada e meritato tutti una grande carriera, però non abbiamo ancora finito, mancano tante partite da giocare e devono dimostrare, però sono contento perché ascoltano e lavorano duro. Pulire gli spogliatoi in trasferta? Era una idea che avevo fin dall'inizio, è importante avere rispetto. Volevo dare un'immagine positiva di noi, ci vuole serietà ed educazione, per me sono sempre state cose fondamentali per la mia carriera. Ti dà qualche percentuale in più anche a livello di team building".
Ci racconti qualche segreto di Runjiac? Cosa ti ha colpito di più?
"Il mister lavora tantissimo, su tanti aspetti, anche sul piano psicologico. Risolve le cose subito, ogni giorno ci si può parlare e lui ti ascolta. Lavora tanto con la squadra, può arrabbiarsi perché vuole anche vincere. Siamo qui per costruire una squadra forte, con tutti i nostri mezzi".
Come trovare nuovi talenti?
"Il calcio è cambiato rispetto a quando giocavo io, si guardano tantissimo i numeri e anche noi lo facciamo. Però non ci fermiamo lì, guardiamo la mentalità, se sono professionisti. Sono filtri che facciamo per non avere problemi in spogliatoio e si è visto quest'anno. I talenti che sono arrivati ci hanno aiutato e abbiamo fatto meglio degli ultimi dieci anni".
Chi vince lo Scudetto? Al rientro dalla sosta c'è l'Inter.
"A Napoli ho vissuto una bellissima esperienza, il campionato è molto bello ma io penso all'Udinese. Fino ad adesso abbiamo fatto bene ma mancano ancora tante partite: l'Inter è veramente forte, ma andiamo là per dare il massimo".
A che punto è la maturazione di Pafundi?
"Simone già quando era a Losanna lo sentivo, era in prestito. Abbiamo fatto una riunione intensa con lui, di 2-3, per spiegare le cose non solo calcistiche ma anche private. Ho provato a spiegargli come si può fare, lui deve lavorare bene e concentrarsi: ora sta dando il massimo, il silenzio, il mister sono sicuro che gli darà una chance, se la merita. A fine stagione, con il campionato finito, ci siederemo e vedremo cosa fare. E' un grandissimo talento, sono sicuro che farà una grande carriera".
Così invece il direttore generale dell'Udinese Franco Collavino sul campionato fatto fino a questo momento dalla squadra: "Se ci piace la classifica Assolutamente sì, stiamo disputando un buon campionato e già raggiunto la fatidica quota dei 40 punti. Questo ci consente di guardare le partite da qui alla fine con maggiore serenità, giocandole con impegno e determinazione ma pure quella spensieratezza che ci può pemettere di andare a fare risultati importanti. Vedremo se riusciremo a raggiungere quelle società che ci stanno davanti".
Nei prossimi mesi al BluEnergy Stadium si giocherà la Supercoppa Europea...
"Sarà l'evento sportivo più importante mai disputato in questa regione, ne siamo orgogliosi. Questo è uno stadio moderno, polifunzionale e attivo 365 giorni all'anno. Il fatto di poter disputare la Supercoppa Europea qua è un segnale di attenzione da parte della UEFA che ha riconosciuto anche il percorso in fatto di sostenibilità".
Presto sarà autosufficiente energeticamente?
"E' un percorso avviato qualche anno fa, l'idea è quella che la struttura sia ecosostenibile. L'obiettivo è quello di ridurre al minimo le emissioni, abbiamo fatto tanti passi in questo senso come la realizzazione di un importante impianto fotovoltaico sul tetto. E' il più importante mai costruito su un tetto di uno stadio in Italia, l'1 aprile a Milano presenteremo quella che è la prima comunità energetica del mondo del calcio. E' un segnale anche di attenzione di una proprietà da sempre vicina a questa società e i risultati sul campo si vedono, questo è il 30° campionato consecutivo in serie A e dentro ci mettiamo anche 11 partecipazioni alle coppe europee".
Qual è il sogno ora?
"E' di tornarci, in Europa. E' un sogno, ma i sogni dobbiamo trasformarli in obiettivi e ci stiamo lavorando".
Cosa pensa del nuovo tecnico Runjaic?
"E' un allenatore che ci è piaciuto da subito e che ora ci sta convincendo sempre di più. Ha una grande cultura e una grande etica del lavoro, con lui si parla sempre di calcio, è sempre concentrato su cosa fare per migliorare. Ha dimostrato di saper essere flessibile anche tatticamente, credo sia una sicurezza per noi".
Infine, così ha parlato il centrocampista Arthur Atta, una delle sorprese della squadra: "Quando l'Udinese mi ha chiamato non ho potuto dire di no. Non so se sono stato aiutato dal cambio di modulo ma siamo una squadra a cui piace giocare insieme, avere la palla e fare tanto movimento per disturbare gli avversari. La traversa a Verona? Io quando posso tiro perché spero sempre di segnare".
La prossima c'è l'Inter.
"Sarà una gara difficile, come tutte in Serie A, ma l'Inter è tra le più forti del campionato; sarà un test interessante per capire se abbiamo fatto progressi"
Lei che tipo di centrocampista si definirebbe?
"Sono un giocatore a cui piace avere la palla e la squadra mi aiuta molto in questo. E' facile per me avere occasioni, sono sicuro che il gol arriverà presto"
Il suo connazionale Thauvin le ha dato una mano ad ambientarsi?
"Parlo molto con lui, mi ha insegnato anche la lingua".
