Inter: no a Lukaku, sì a Scamacca. Lautaro o Barella se serve una cessione eccellente. Juve, sempre pesante rosso: non cambia l’offerta a Dybala. Napoli crac, Lazio fuori
Il ritorno delle coppe è servito ancora una volta a dimostrare quello che già sapevamo: il nostro calcio in Europa non può competere. Eliminate Napoli e Lazio dalla League, in Champions l’Inter (purtroppo) è praticamente già fuori e se è vero che la Juve ha pareggiato in trasferta, lo ha fatto soffrendo contro il modesto Villareal sesto nella Liga. Non sarà facile vincere a Torino, chiedere all’Atalanta.
Il divario fra le nostre e le altre è soprattutto economico, dobbiamo tornare sempre ai fatturati e ai bilanci per spiegare certe situazioni difficilmente sostenibili.
L’ultima è il ritorno di Lukaku all’Inter. Il giocatore in rotta con Tuchel, escluso dalla sfida di Champions del Chelsea con il Lille, si sarebbe già mosso con il suo procuratore e con ambienti interisti per soddisfare il suo più grande desiderio, ovvero riabbracciare il nerazzurro.
I tifosi interisti sognano, un attaccante così è evidente che manchi a questa squadra, ma la richiesta di Lukaku è destinata a rimanere nel cassetto dei sogni infranti. L’Inter, ricordiamolo, ha ceduto l’attaccante belga perché ha portato nelle casse della società la cifra di 115 milioni con una bella plusvalenza e si è inoltre liberata di uno stipendio netto di 8,5 milioni che al lordo fanno più o meno diciassette. Anche se la situazione economica sembra migliorata, l’allarme conti per l’Inter è sempre acceso come per altre società e pensare possibile una operazione di questa portata è pura utopia. Anche se il giocatore che adesso guadagna 12,5 milioni netti è disposto a ridursi l’ingaggio e lo ha già detto. Lukaku è il passato e l’Inter guarda al futuro con un nome e un cognome ben precisi: Gianluca Scamacca. L’operazione, e lo abbiamo già scritto diverse volte, è stata avviata da tempo e sarebbe ai dettagli. Marotta è grande amico di Carnevali e s’è messo avanti da diverso tempo per anticipare la concorrenza. C’è chi dice che sarebbe già tutto fatto e gli indizi sono molti a cominciare dalla mancata esultanza del giocatore domenica scorsa dopo aver segnato uno dei gol della vittoria del Sassuolo a San Siro. Cosa volete di più di un atteggiamento simile? Lui si è giustificato dicendo che era concentrato ad aspettare il via libera del Var sulla sua posizione e se volete credetegli pure. Perché Scamacca e non Lukaku? Tre motivi molto semplici: il costo del cartellino, l’ingaggio e l’età.
Non c’è trattativa, ma il Chelsea non può svalutare dopo pochi mesi un giocatore pagato, come detto, 115 milioni di euro. L’attaccante italiano costa invece attorno ai 40 milioni e, come sappiamo e già ampiamente dimostrato, il Sassuolo non ha bisogno di cassa immediata e si accontenta di comode rate come fatto con la Juve per Locatelli. Sono comunque soldi che vanno a bilancio e nel tempo garantiscono introiti.
E poi, anche se Lukaku si accontentasse di tornare a guadagnare 3-4 milioni meno, costerebbe sempre più del doppio rispetto ai tre milioni iniziali che l’Inter dovrebbe proporre a Scamacca.
Infine l’eta. Fra i due ci sono sei anni di differenza e Marotta, saggiamente, deve pensare all’Inter di oggi, ma anche a mettere solide basi per il futuro.
A questo proposito con il Sassuolo avrebbe già fatto anche per Davide Frattesi, un altro ragazzo del 1999 valutato fra i quindici e i venti milioni di euro.
E qui torniamo ai bilanci e alle plusvalenze. Frattesi potrebbe essere un ottimo prospetto per prendere l’eredità di Barella nel caso in cui ci dovesse essere l’obbligo di un’altra dolorosa cessione estiva. L’ipotesi aleggia sempre e il giocatore più indicato è sempre stato Lautaro Martinez, corteggiato da tempo anche dal Barca, ma anche per Barella c’è l’attenzione di importanti club inglesi. Frattesi non è Barella, ovvio, ma il ruolo è lo stesso, quindi…Sperando per i tifosi nerazzurri che i sacrifici siano finiti.
A proposito di soldi, ieri c’è stato il Cda della Juventus che ha approvato il bilancio del primo semestre con un altro rosso di 119 milioni. Tanta roba se consideriamo il recente aumento di capitale di circa 400 milioni. La Juve fa fatica a tenere botta, se non dovesse conquistare la Champions in campionato e dovesse finir fuori col Villareal senza i soldi dell’Uefa sarebbe una situazione complicatissima. Juve che fra l’altro deve ancora pagare Chiesa, Locatelli e Kean per un totale di circa cento milioni. Non a caso si parla di una possibile-probabile cessione di DeLigt che potrebbe portare una cifra attorno ai settanta milioni con una plusvalenza di trenta.
Per l’inchiesta plusvalenze gonfiate i timori sono invece minori, la violazione del comma uno non prevede penalizzazioni in classifica, a parte il fatto che, come si legge in un comunicato, i bianconeri sono convinti di poter dimostrare la loro innocenza. Vedremo presto.
In questo clima e con gli investimenti appena fatti per Vlahovic e Zakaria con ingaggi top, dal Cda di ieri non sono trapelate possibili aperture alle eventuali richieste più alte di Dybala. L’incontro definitivo per il rinnovo del contratto dovrebbe esserci in questi giorni e sarà proposto un quinquennale a circa otto milioni, lontani dai dieci-dodici che aspettava il giocatore, in linea con l’ultimo incontro dall’autunno scorso. L’argentino resterà?
Le voci si rincorrono, ma non c’è pessimismo e, come detto, anche l’Inter nel caso non potrebbe offrire la luna. Se esiste un’altra opzione e lo capiremo presto, quella parla solo straniero.
Nel frattempo le difficoltà del nostro calcio sono apparse evidenti anche in Europa League dove una delle migliori della serie A, il Napoli, è finita in balia del Barcellona e la Lazio eliminata dal Porto dopo un inutile pari. Passa il turno la sola Atalanta che aveva l’ostacolo più facile e aveva già vinto nell’andata.