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Clamoroso divorzio: Messi va al Psg o da Guardiola. Il Barcellona su Lautaro. Lukaku, c’è il via libera. Il Chelsea accontenta l’Inter: ecco 140 milioni. Zhang vuole vendere ancora. Marotta pensa alle dimissioni. Zapata e Vlahovic costano troppo

Clamoroso divorzio: Messi va al Psg o da Guardiola. Il Barcellona su Lautaro. Lukaku, c’è il via libera. Il Chelsea accontenta l’Inter: ecco 140 milioni. Zhang vuole vendere ancora. Marotta pensa alle dimissioni. Zapata e Vlahovic costano troppoTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
venerdì 6 agosto 2021, 08:04Editoriale
di Enzo Bucchioni

L’addio di Messi scuote il calcio e il mercato. E’ veramente la fine di un’epoca, non ci sono più soldi, anche una delle società più importanti al mondo come il Barcellona è costretta a dare più importanza ai bilanci che alla storia.
Messi è un Dio del Pallone, Messi è il Barcellona, con la maglia dei blaugrana in tutte le categorie ha giocato 810 partite segnando 683 gol. Cifre impressionanti come è impressionante questa vicenda dall’epilogo triste. Il Barcellona ha più di 1.100 milioni di euro di debiti e purtroppo non può più permettersi di pagare certe cifre di ingaggio, di firmare certi contratti, anche se si tratta del giocatore che ha contribuito in maniera determinante a farti diventare la società che sei. E adesso?
La situazione è complicata, ma è chiaro che Messi non ha trovato un accordo con gli spagnoli perché a certe cifre (25 l’anno per cinque anni) forse un accordo ce l’ha già con qualche altra società.
Gli unici che possono permettersi di spendere ancora senza problemi sono gli sceicchi del Qatar che ospiteranno i mondiali dell’anno prossimo, quindi il futuro dell’argentino sarà quasi sicuramente a Parigi con il Paris Saint Germain che rischia di diventare una sorta di Harlem Globe trotter del calcio, o a Manchester dal suo maestro Pep Guardiola che intanto ieri ha preso Grealish per 117 milioni di euro, cifra record in Premier.
E con Messi libero, il mercato prende fuoco.
Intanto da Barcellona raccontano già che il giocatore che più di ogni altro piace all’allenatore Koeman è Lautaro Martinez dell’Inter. Prepariamoci a un altro tormentano visto che, guarda caso, il giocatore non vuole firmare il rinnovo del contratto in scadenza nel 2023. Il suo procuratore prende tempo da troppe settimane, evidentemente nell’aria c’era qualche sentore e nella pentola degli argentini stava bollendo qualcosa da tempo.
E così veniamo all’Inter. Non meravigliamoci di Lautaro, non meravigliamoci di Lukaku, purtroppo non meravigliamoci di niente. E’ un dispiacere sportivo raccontare certe cose dopo uno scudetto appena vinto, ma nel momento in cui il signor Zhang nella primavera scorsa ha chiesto e ottenuto un prestito monstre da 275 milioni dal fondo Oaktree, prestito che deve restituire con gli interessi a botte di cento milioni l’anno in tre anni, era chiaro che sarebbe andata a finire più o meno così. Se Zhang non paga il fondo si intasca l’Inter e dove li trova i soldi il presidente cinese se la casa madre Suning va malissimo e un impero scricchiola?
Dal mercato. Dai gioielli di famiglia. Conte sapeva tutto prima degli altri e ha deciso di conseguenza. Ora se ne va anche Oriali. Hakimi era soltanto una delle cessioni in programma ed era facile intuirlo.
Ora tocca a Lukaku come anticipato una settimana fa, poi partirà l’attacco a Lautaro. E il signor Zhang non dirà no perché con questi soldi spera di non perdere l’Inter e nel frattempo poter concludere quella cessione che era già stata preparata qualche mese fa e non andò in porto.
I tifosi si ribellano, non ci stanno, e la comprensione è massima. Purtroppo la proprietà cinese s’è rivelata fragile per mille ragioni già scritte tante volte e quando non c’è amore e si pensa soltanto agli affari, certe situazioni sono anche meno arginabili. Zhang ha chiuso in tre giorni lo Jiangsu, la sua società calcistica cinese nella quale aveva buttato milioni di euro, figuriamoci se si preoccupa dei tifosi o di tutto il resto.


Fonti vicine alla società raccontano anche di un Marotta molto contrariato, da mesi è rimasto lui a metterci la faccia, sta facendo i salti mortali per tenere assieme l’aspetto sportivo con quello economico, ma gli sforzi, i risparmi, le cessioni già fatte e il mercato creativo non bastano più. Il via libera di Zhang alla cessione di Lukaku sta facendo seriamente riflettere il manager se è ancora il caso di continuare o dimettersi. Se resterà lo farà solo per rispetto dei tifosi e per cercare comunque di rimediare a queste cessioni eccellenti e presentare una squadra comunque competitiva al via del campionato. Marotta teme che anche per l’affondo del Barcellona su Lautaro (quando arriverà ufficialmente) la proprietà cinese avrà un atteggiamento possibilista.
Intanto il caso Lukaku è alla stretta finale. Come vi avevamo scritto una settimana fa, l’intenzione del Chelsea era fortissima, assoluta, e la resistenza del giocatore non poteva durare. Il belga ha detto no a dieci milioni, ma a quindici più bonus ha trovato facilmente un accordo. Del resto è stata proprio la proprietà interista a spingerlo ad andare via nel momento in cui ha deciso di accettare di trattare con gli inglesi.
Ma, diciamolo, già l’addio di Conte aveva fatto entrare nello spogliatoio il bacio del dubbio. Questa squadra l’aveva forgiata lui, ora restare è per tutti complicato. E lo sarà ancora di più, purtroppo, per Simone Inzaghi.
Oggi si dovrebbe chiudere l’operazione Lukaku perchè nel frattempo il Chelsea ha ritoccato di dieci milioni l’offerta accontentando di fatto Zhang e adesso parliamo di 140 milioni di euro con dentro Alonso valutato appunto attorno ai dieci milioni.
Cosa farà l’Inter per sostituire il gigante belga. L’input cinese è quello di spendere meno del trenta per cento della cifra pulita che arriverà nelle casse della società, quindi torna difficile pensare a giocatori come Vlahovic o Zapata. La Fiorentina considera il serbo incedibile, ma potrebbe vacillare solo per 60-70 milioni. Zapata l’anno scorso non fu ceduto per cinquanta milioni. Ecco spiegato perchè l’Inter pensa a Scamacca o Raspadori e un incontro con il Sassuolo è in programma. Due giocatori diversi per caratteristiche, ma entrambi inseribili negli schemi di Inzaghi, che l’Inter spera di prendere in prestito con obbligo di riscatto per l’anno prossimo. Affare difficile, da costruire. L’altro obiettivo potrebbe diventare Belotti che ha una valutazione attorno ai trenta milioni e fatica a trovare l’intesa con il Toro.
Momenti difficili e complicati. Dolorosi, l’abbiamo detto, per tutti i tifosi interisti, ma l’unica soluzione per uscire fuori da questo dramma sportivo è la cessione e mister Zhang non può continuare a pretendere le cifre che chiedeva in primavera. L’operazione è stata sbagliata, la rimessa è assicurata, ma a pagare non possono essere soltanto i tifosi.

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