7 milioni per l'Inter, 9 per il Milan: è dal 2010 che si parla del nuovo San Siro, i nostri figli lo vedranno?
Nel 2010 un noto giornalista, molto vicino al Milan, entrò negli studi di Odeon TV - l'emittente televisiva milanese che però si vedeva più o meno ovunque - e, mentre era al trucco, sentenziò. "Ho parlato con il club e mi hanno detto che Silvio Berlusconi sta pensando di costruire il nuovo stadio a Sesto San Giovanni. Si chiamerà Luigi Berlusconi". Una sorta di lascito tangibile oltre che quello morale delle Champions vinte, per poi farlo diventare a breve, come per Diego Armando Maradona, lo stadio Silvio Berlusconi. Sarà solo stato un sogno lucido? L'anticipo sui tempi? La realtà è che le milanesi vogliono da anni costruire uno stadio per ciascuno, ma l'onerosità della cosa intralcia tutto il cammino. Non bastasse, del resto, la politica, che fa diventare mastodontici i tempi: davvero serve il passaggio presso l'opinione pubblica? Bisogna tutte le volte mettere paletti nuovi per bloccare tutto quanto? Magari l'Italia non è l'Inghilterra, né la Germania, la Spagna o la Francia, ma la peculiarità da noi è quella di fermare tutto, sempre, oppure impiegarci milioni di anni per cercare di finire una cosa. Italia 90 è lì a testimoniare il fiasco della nostra politica sugli stadi, eppure continuiamo così. Perché? Cui prodest?
Così andiamo a vedere gli incassi di San Siro nelle partite contro Tottenham e Porto. Nove milioni per il Milan, sette per l'Inter. Cifre incredibili se rapportate a quelle di alcuni anni fa. Certo, non è sempre possibile riempire così e a questo prezzi San Siro, ma la realtà è: come fare ad ammortizzare un investimento di quasi 2 miliardi per un nuovo stadio, quando quello attuale può farti arrivare a certe cifre? Molto semplice, non si può. Però dall'altro lato San Siro ha dei limiti tecnici abbastanza chiari.
Bisognerebbe però guardare in faccia alla realtà. Quasi ovunque, in Europa, ci sono ristoranti interni allo stadio. Oltre al solito museo, che la gente va a visitare, si guadagna anche nel match day dalle birre, dai panini. L'altro giorno, a Francoforte - stadio bellissimo, Deutsche Bank Park - un bratwurst all'interno dello stadio costava 4,10 euro. Prezzi popolari, vero è che la Bundesliga è rinomata per averli, ma è chiaro che così si alza il fatturato. Non solo avendo posti premium con hospitality per i ricconi di turno. San Siro fa 70 mila persone in una partita normale, perché, in caso, abbassare la capienza intorno ai 65 mila?
Non ha nessun senso. Però è anche vero che gli stadi sono belli se tutti pieni e, negli ultimi anni, lo spettacolo è dato anche da quelli che esultano quando segna qualcuno. Con il Sassuolo le partite sono bigie, ma non è l'unica situazione dove i tifosi non ci sono. Come fare? Bisognerebbe chiederlo alla politica del pallone e quella normale, che interroga Montecitorio per un risultato o per un'inchiesta, mentre non riesce nemmeno a legiferare su un settore che sta accartocciandosi su se stesso, tra orpelli inutili e opere che rimangono sulla carta per anni, come lo stadio della Roma, per poi non posare nemmeno la prima pietra. Intanto i soldi vengono spesi e nessuno si prende la responsabilità. Uno conosciuto direbbe: la domanda sorge spontanea, i nostri figli lo vedranno, il nuovo stadio di Inter e Milan?