Tebas contro la FIFA: "La nuova Coppa del Mondo per Club? Un danno per i giocatori e le Leghe"
La Coppa del Mondo per Club si rinnova e in estate si disputerà per la prima volta un torneo XXL, con un totale di 32 partecipanti provenienti da sei confederazioni diverse (UEFA, CONMEBOL, CONCACAF, AFC, OFC e CAF). Tra le squadre qualificate troviamo Chelsea, Real Madrid, Manchester City, Bayern Monaco, Inter, Juventus, Salisburgo, Palmeiras, Flamengo, Fluminense, River Plate, Boca Juniors, Inter Miami e Al Hilal.
Alcuni club hanno però recentemente minacciato di abbandonare la competizione se la FIFA non fosse riuscita a garantire gli 800 milioni di euro promessi. Visti i buoni rapporti con il presidente Gianni Infantino, è ancora al vaglio l'ipotesi di aprire un negoziato con l'Arabia Saudita: ad aprile, Aramco è diventato partner globale della FIFA e gli sponsor potrebbero interessarsi rapidamente a questo scenario, aiutando a coprire le spese.
Allo stesso tempo, continuano le proteste dei calciatori e degli allenatori per i troppi impegni. LaLiga, presieduta da Javier Tebas, in collaborazione con il sindacato FIFPRO ha presentato un reclamo contro la FIFA per la densità altissima delle partite nel nuovo calendario, con l'inserimento della nuova Coppa del Mondo per club a minacciare ulteriormente la salute dei calciatori. L’Unione Europea riconosce che la FIFA e la UEFA hanno il monopolio, ma che non possono prendere decisioni unilaterali e devono agire con trasparenza, senza discriminazioni e con standard chiari. La FIFA, però, "sta abusando delle risorse a sua disposizione e non agisce per il bene del calcio in generale", ha dichiarato Tebas in un’intervista a L’Equipe.
"Non sono sicuro che il Mondiale per Club si giocherà. Le questioni economiche non sembrano essere state risolte: hanno promesso ai maggiori club europei tra i 40 e i 50 milioni di euro ma, sapendo che non ha i soldi e che tutti sono contrari a questa competizione, la FIFA dovrebbe rinunciarvi. Ho sentito cosa dicono i giocatori: la Coppa del Mondo per club danneggia tutti e mette a rischio la salute fisica e mentale dei partecipanti. E ciò incide sul valore delle competizioni nazionali".