Richarlison in lacrime: "Dopo il Mondiale ero depresso, la terapia mi ha salvato la vita"
Richarlison, attaccante del Tottenham e della Nazionale di calcio del Brasile, è tornato a parlare del tema depressione ai microfoni di ESPN, commuovendosi anche in maniera particolare, dopo aver già affrontato l'argomento in un'altra recente intervista.
Racconta Richarlison: "Prima di andare agli allenamenti volevo solo tornare a casa, o nella mia stanza. Non so neanche il perché... Non so cosa mi passasse per la testa. Ne avevo pure parlato con mio padre, gli ho detto che volevo mollare tutto. Quello che ho passato dopo il Mondiale (Qatar 2024 in cui il suo Brasile è andato molto sotto le aspettative, ndr) le persone che abitavano con me da sette anni lo hanno scoperto a casa. Per me era folle dire che volevo mollare a mio padre, l'uomo che aveva inseguito il sogno con me. Avrei voluto soltanto giocare un Mondiale al massimo della mia forma, e invece ero arrivato al limite. Non dico che parlassi di uccidermi, ma ero entrato in una fase di depressione. Volevo solo arrendermi, stavo soffrendo dopo il Mondiale ho avuto numerosi attacchi".
Prosegue il racconto del brasiliano: "Dopo il Mondiale è sembrato tutto crollare a pezzi, ne ho parlato anche in un'altra intervista di recente. Penso che la mia terapista abbia salvato me e la mia vita perché in testa avevo solo spazzatura. Cercavo solo merda anche su Google, volevo solo vedere robaccia sulla morte. Oggi posso dirlo: cerca uno psicologo, se pensi di averne bisogno. È utile aprirsi e poter parlare ad un'altra persona. Oggi la terapista è venuta a ringraziarmi, perché abbiamo portato questa storia nel mondo del calcio e al mondo esterno. È importante, salvi vite. Prima avevo certi pregiudizi, l'ho detto anche in varie interviste, pensavo di essere pazzo. Fino a poco tempo prima credevo che solo i pazzi andassero dallo psicologo, i folli, ma ho scoperto che non è così. E penso sia davvero meraviglioso, la cosa più bella che uno possa scoprire, la cosa più bella mai capitata nella mia esistenza".