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Pioli racconta com'è allenare Ronaldo: "Credo che non sia solo un campione, è di più"

Pioli racconta com'è allenare Ronaldo: "Credo che non sia solo un campione, è di più"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
ieri alle 22:30Calcio estero
di Tommaso Bonan

Lunghissima intervista per Stefano Pioli, oggi tecnico dell'Al Nassr, che torna a parlare ai microfoni di Radio TV Serie A. Tra i tanti temi toccati, c'è anche Cristiano Ronaldo: "Com'è allenarlo da vicino? Cristiano credo che non sia solo un campione, è di più. Rimarrà nella storia del calcio. Campioni ce ne sono, di leggende meno e Cristiano è una leggenda. Il nostro rapporto è molto semplice e facile per me, Cristiano è un professionista incredibile, vuole dare il massimo e il meglio ogni giorno, vuole aiutare la squadra. E' attento a tutto e questo è un grande stimolo per un allenatore. Anche fuori è meticoloso, nel pre, nel post, nella nutrizione, nella struttura, per come si gioca e sicuramente è un grande stimolo, un onore e un piacere allenare una persona e un campione come lui. Io parlo meglio in italiano che in inglese, lui anche sa l'italiano ma il più delle volte mi risponde in inglese e ci capiamo bene. Le cose di campo e di calcio sono abbastanza facili".

Il rapporto col cibo in Arabia Saudita
"Hanno fatto un nuovo ristorante nel club e mangiamo insieme due volte al giorno, colazione e pranzo obbligatori, abbiamo due chef internazionali. A Riyadh ci sono vari hotel italiani ma qui la possibilità di andare a cena non manca perché ci sono tantissimi ristoranti di diverse regioni ed etnie ed è piacevole provare un po' tutto".

Come è cambiato Stefano Pioli
"L'unica cosa che è rimasta, poi sono cambiato in tutto il resto, è la passione e la voglia di andare al campo, di allenare i miei giocatori, di conoscerli, di rapportarmi con loro, cercare di migliorarli, di entrare nella loro testa. Se dovessero vedermi adesso i miei giocatori che allenavo nel 99 o quelli della Salernitana del 2003 credo che mi troverebbero cambiato al 100% perché nel calcio sono sicuro che il fatto di avere la passione e di essere curiosi ti aiuti sempre a portare cose nuove e differenti. Ho sempre spinto anche il mio staff in questo, cercare di proporre cose nuove e di essere nei tempi. Io guardo tutte le partite del mondo, studio tutti gli allenatori, per come allenano, per come comunicano, per come motivano, quindi è chiaro che sono cambiato tanto. Poi ho fatto tante cose positive, ho fatto anche tanti errori, ma ho sempre imparato tanto, le lezioni mi sono servite e quindi chiaramente sono un altro allenatore e un'altra persona grazie a tutte le esperienze, ai rapporti, ai grandi giocatori, alle pressioni che ho avuto".

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