TMW RADIO - De Paola: “Spalletti merita delle critiche, ma è il migliore allenatore italiano”
Il noto giornalista Paolo De Paola è intervenuto ai microfoni di TMW Radio, durante l’appuntamento con l’Editoriale, commentando così vari temi:
Un giudizio sul pareggio dell’Italia contro la Macedonia del Nord?
“Nutro grande rispetto per Spalletti, ma merita delle critiche e anche forti. Si è calato con troppa leggerezza in un periodo come questo. La Macedonia è una squadra da Serie C, che perso 7-1 con l’Inghilterra. Abbiamo ancora uno spauracchio, che si trascina dai tempi di Ventura. Vorrei vedere più rabbia da un punto di vista calcistico. Pareggiare questa partita è stata un’onta al calcio, senza togliere nulla al merito degli avversari. Voglio rivedere lo Spalletti che richiama i suoi giocatori, pretendendo sempre il raddoppio. Io personalmente mezza squadra non l’avrei convocata, perché molti elementi si trascinano dalla mancata qualificazione ai Mondiali. Lo stesso Immobile, nonostante il goal, e tutto l’attacco sono stati deludenti, non sanno segnare. Convocherei Scamacca e Berardi. Irriconoscibili poi Di Lorenzo e Dimarco. Attorno a Chiesa invece si può costruire un progetto, così come altri elementi che però abbiano la voglia di mordere il campo. Spalletti in ogni caso è un allenatore che si è aggiornato sempre e le sua squadre sono state competitive oltre che belle. È il migliore allenatore italiano”.
Cosa ti aspetti dalla sfida contro l’Ucraina?
“Una reazione e una vittoria con più goal di scarto. Poche analisi sulle prestazioni, ma bensì concentrarsi sul vincere. Doveva essere così anche contro la Macedonia, mentre si è denotata un’assenza di concentrazione. Serve concretezza”.
L’Equipe sostiene che Verratti avrebbe disertato la convocazione in Nazionale, che ne pensa?
“Se dovesse essere così Verratti non dovrebbe essere più convocato a vita in Nazionale. Ha sorpreso per alcune scelte di carriera, ma ha delle qualità tecniche sopraffine. Non voglio credere a questa storia”.
Chi si deve prendere le responsabilità in Federazione per tutte queste difficoltà?
“Gravina ha delle responsabilità gravissime, dato che non doveva stare più al suo posto dalla mancata qualificazione ai Mondiali. Sta continuando a sbagliare sulla giustizia sportiva, perché Un’inchiesta che si basa su un’altra inchiesta che è stata cancellata, come nel caso dell’Inchiesta Prisma, non ha senso. Poi il fatto che la Juventus abbia gestito alcune cose . Il tifoso juventino è stufo di essere appellato come ladro, ma la società non fa niente. Ora bisogna mostrare la trasparenza in ogni manovra”.
Si parlava di una Juventus in vendita, che ne pensa?
“La Juventus rimarrà nella sua maggioranza di proprietà della famiglia Agnelli, perciò è giusto che questo sia stato sottolineato dalla stessa proprietà. Poi vedremo quello che accadrà con la parte minoritaria, magari con un’apertura verso gli Stati Uniti”.
Che idea si è fatto di quella stampa che ad ogni sosta del campionato si concentra sull’attacco della Juventus?
“Innanzitutto ho un rapporto un po’ di odio e amore con alcuni tifosi della Juventus. Su certe cose bisogna prendere atto e voltar pagina. Il fatto che l’atteggiamento della società sia stato di leggerezza, poca attenzione e poca chiarezza è innegabile. Prendersela con DAZN o Gazzetta, che sono mezzi di informazione, hanno senso fino ad un certo punto. Bisogna prendersela prima con i dirigenti che si sono ritrovati in alcune acque poco limpide. Che la Juventus sia stata quantomeno avventurosa negli ultimi anni è un fatto.
Per il resto non voglio neanche riportare nomi di giornalisti che per odio personale riportano cose contro la Juventus. Non li considero neanche colleghi”.
Un commento sul comunicato del Napoli?
“Un comunicato con la parola “cazzata” non è degno di un presidente di Serie A ed è volto ad insultare una categoria di lavoratori. È un esempio sgradevole a livello di comunicazione, volto a dare un giudizio morale. I giornalisti lavorano servendosi di fonti e casomai, in caso come questo, bisognerebbe prendersela con la fonte stessa, in questo caso il procuratore del giocatore”.