Il razzismo
Una delle cose che ha lasciato dubbi è stata la vicenda Juan Jesus - Acerbi. Non ho capito il clamore che l'ha accompagnata e la fine, che poteva essere anche scontata, visti i rapporti tra Marotta e il Presidente Gravina. D'accordo, in ogni dove si parla di razzismo, col calcio paladino, dalle scritte sulle maglie alle dichiarazioni pubbliche. Dal momento che non si può accettare, puniamolo come merita. Non rimaneva quindi che infliggere, oltre a una squalifica ad Acerbi, una multa da non dimenticare. Quanti altri si lasceranno andare se dovranno pagare l'incredibile? Non sarebbe un deterrente? Come nel caso del ripetersi dei buuu allo stadio nei confronti di altri Maignan. Non è necessario lasciare la porta o, addirittura, il campo di gioco, ma una super multa alla società e la chiusura della curva ultrà potrebbero risolvere. Il danno economico porterebbe il club ad attivarsi per rendere inoffensivi i facinorosi, conosciuti e sempre vicini. Si andrebbe a toccare un tasto che a nessuno piace: l'obiettivo più sensibile.
Poi diverte parlare di Inzaghi, tecnico sulla cresta dell'onda. Ricordo le formazioni che metteva in campo nella Lazio in Coppa d'Europa. All'Inter non cambia molto, a conferma che le sostituzioni non sono nelle sue corde. Ricordo il derby di ritorno dello scudetto del Milan, quando, in vantaggio 1-0, fa uscire i tre migliori, Perisic e Lautaro al 69' e Calhanoglu al 73', per perdere 2-1. Stavolta si supera in Champions, prima a Lisbona, con otto nuovi in formazione per 45', 3-3 alla fine, poi in casa con la Real Sociedad, 0-0, che lo costringe al secondo posto, a incontrare l'Atletico Madrid e a chiudere. Se guardo i risultati e vedo che non fa male alla Lazio, né all'Inter, non rimane che arrendersi e dar ragione a Napoleone, che non voleva generali bravi, ma fortunati.
Discorso simile per Italiano, che continua a subire gol in contropiede, fino a perdere finali in Conference e Coppa Italia, ma vince a Trapani la C, la B a Spezia, per salvarlo in A, e se la cava a Firenze. D'accordo, sbagliare il tecnico è un problema, fa il mestiere più difficile del mondo, ma non vince le partite, anche se le può perdere. E' uno dei tanti sopravvalutati del calcio. Non per nulla nel '60, in Spagna, li chiamavano "portaborse", maleteros. Leggo, infine, che De Zerbi prende sei milioni netti a Brighton, più lo staff, e dice di voler andar via se il programma non sarà gradito. Viene da ridere. Poi ogni giorno telefona ai giornalisti italiani più importanti e comincio a capire.