Union Clodiense retrocessa in D. Boscolo Bielo: "Lasciati soli, contro tutto il mondo"

Se da un lato l'Entella ha festeggiato la promozione in Serie B, nel corso della 36ª giornata del campionato di Serie C, dall'altro l'Union Clodiense ha dovuto fare i conti con la retrocessione in Serie D: fatale il ko di sabato contro l'Atalanta U23, perché, anche qualora la squadra veneta agganciasse il Caldiero Terme al penultimo posto e gli incroci le sorridessero, avrebbe 10 punti in meno dal quintultimo posto. E stante questa distanza, il playout non viene giocato.
A parlare, come si legge su Il Gazzettino-Venezia&Mestre, è stato il presidente Ivano Boscolo Bielo: "Il mio stato d'animo attuale è di profonda delusione perché il percorso è stato negativo ma, finché non arrivava la matematica a condannarci, c'era sempre la speranza che la squadra potesse evitare la sentenza definitiva. E credo che l' inesperienza sia stata la causa maggiore. Una inesperienza che può essere suddivisa in più parti: la mia, le scelte tecniche non giuste, le otto partite giocate a Legnago, una serie di altre circostanze che però non ci rammaricano perché le abbiamo affrontate dando il massimo che potevamo fare".
Quello che però rammarica maggiormente il numero uno del club, è l'assenza di aiuti da parte del tessuto cittadino: "Tolte poche attività locali e alcuni amici personali non sono arrivati aiuti, che sarebbero stati importanti perché la Serie C si è dimostrata ostica. Poi, per mentalità personale non amo tornare indietro nei lavori che metto in atto, vige in me l'idea del costante miglioramento: è presto per parlarne ma, al momento, confermo ciò che ho detto e a fine campionato decideremo definitivamente il cosa fare. Vorrei però domandare anche alla città cosa decide di fare perché credo che da solo, contro tutto il mondo, non si possa andare".
