SPAL, Casella si presenta: "Subito a lavoro per sfoltire la rosa, 39 giocatori sono troppi"
Giornata di conferenza in casa SPAL, con il neo Ds Alex Casella che si è presentato alla stampa: "È un grande onore essere a qui e mettermi a disposizione del club - si legge sui canali ufficiali della società estense - e voglio ringraziare il presidente e tutta la società per questa opportunità. Sono consapevole che mi attende un lavoro impegnativo ma molto stimolante. Abbiamo 39 giocatori sotto contratto e sono tanti. Lunedì ci raduneremo per anticipare il lavoro e dare fin da subito un certo tipo di mentalità. Oggi abbiamo un gruppo non allenabile perché sono troppi, quindi il gruppo va sfoltito per dare all’allenatore una squadra idonea al tipo di lavoro che vuole fare".
Ecco che il discorso entra subito nel vivo: "Se vedremo una SPAL dinamica? Si, ma bisogna uscire dai luoghi comuni e dalle frasi fatte che si utilizzano sempre in queste circostanze. C’è una differenza che dobbiamo subito rimarcare e mettere in chiaro: queste parole devono essere realtà perché con quaranta giocatori in rosa non c’è spazio per l’attesa ed equivoci che possano lasciare un po’ di lassità al riguardo. Conosco l’allenatore da tanto tempo, so di cosa ha bisogno e so il lavoro che porterà avanti. Tutti noi vogliamo vedere una squadra che corra forte e crei entusiasmo, ma questa cosa si allena e per allenarla bisogna avere capacità mentale e fisicità. La scorsa stagione non la teniamo in considerazione, ma ci aspettiamo tantissimo da tutti i giocatori sotto contratto perché dobbiamo fare delle scelte. Antenucci? È un giocatore diverso, è un giocatore che ha scritto la storia della società e uno dei più importanti degli ultimi dieci anni, ma tutti i giocatori da lunedì mattina devono andare al 110% a prescindere da quello che la storia che hanno costruito. L’estate scorsa il presidente ha riportato qui un giocatore fondamentale, un simbolo, ma poi devo essere onesto e da lui mi aspetto che da lunedì mattina mi risponda esattamente come tutti gli altri giocatori a disposizione".
E ancora: "La finestra di mercato è un’opportunità che dura due mesi: in una società che viene da risultati importanti al 90% non crea difficoltà, mentre noi oggi abbiamo dei problemi per rispettare le regole federali e la composizione della lista. Quindi siamo costretti a cercare di programmare delle uscite e fare delle entrate con giocatori di prima fascia per il tipo di calcio che Dossena vuole esprimere. Per fare ciò bisogna essere intelligenti e pazienti, sappiamo di avere al momento uno svantaggio dato dal numero di contratti, ma la fretta è sempre una cattiva consigliera. Sappiamo però che sarebbe ideale partire già con la squadra pronta e faremo il possibile per accelerare i tempi, ma non ci dobbiamo spaventare".
Una nota va quindi al mister, con il quale il Ds ha lavorato proprio la scorsa stagione a Vercelli: "Con Andrea ci capiamo al volo grazie all’esperienza vissuta insieme lo scorso anno e questo aiuta oggi a bruciare le tappe, perché c’è fiducia e condivisione reciproca. È un allenatore molto esigente, che sul campo richiede tantissimo ai giocatori e sposa in pieno la mia idea di lavoro quotidiano. Mister Dossena sviluppa un 4-3-3 molto propositivo, ci tiene ad avere il controllo della gara e non vuole giocare di rimessa ma imporre la propria idea, quindi sviluppa un possesso palla elevato ma è un approccio molto dispendioso. La condizione atletica è fondamentale, ha bisogno di giocatori che corrano più degli altri. Secondo me è la scelta giusta, perché credo che la piazza oggi abbia bisogno di una squadra non solo che vinca, ma che vada anche sopra l’avversario. I nostri tifosi hanno dimostrato di poter fare 9000 presenze anche al termine di una stagione non esaltante, chissà cosa si può fare con una squadra che proverà a creare entusiasmo".
Conclude: "La proprietà ha fatto e vuole fare ancora investimenti importanti ma dobbiamo avere coscienza e io personalmente valuto ogni investimento con la massima attenzione, come se i soldi impegnati fossero i miei. Nel calcio gli asset sono i giocatori, questi sono il vero valore, ma non possiamo pensare che se la SPAL abbia la possibilità di vendere un giocatore non lo faccia perché l’azienda calcio ha il compito di creare giocatori. In passato nelle mie precedenti esperienze mi era stato chiesto di creare valore attraverso la vendita di calciatori, qui invece non c’è stata questa richiesta: tuttavia non dobbiamo essere ipocriti, tutti i club vendono giocatori e se c’è un’opportunità vera la valuteremo. A me non è stato chiesto di svendere i giocatori ma davanti ad un’opportunità concreta ho l’obbligo di presentare la stessa alla dirigenza e alla proprietà".