Fidelis Andria, Roselli: "Devo cedere le quote del club. Quota simbolica ad un euro"
Aldo Roselli, presidente della Fidelis Andria, in conferenza stampa ha annunciato la cessione del club: "Mi scuso con la tifoseria. Non pensavo a inizio stagione di commentare, quest'oggi, una situazione che ci vede in sofferenza. Voglio sgombrare il campo da qualsiasi equivoco, dal momento che non ho avuto la possibilità di parlare né con voi né con la squadra essendo stato squalificato: confermo, insieme al presidente onorario Catapano, di dover cedere le quote. La cessione avverrà alla quota simbolica di un euro. Non cogliamo monetizzare sulle quote della Fidelis: c'è un'apertura totale nei confronti di chi ha interesse nell'avere le nostre quote. Chi vorrà entrare in casa Fidelis dovrà rispettare i requisiti di solidità e serietà, come previsto anche dalla FIGC.
Non abbiamo le risorse di Berlusconi ma non siamo nemmeno quelli che cederanno il club a chi lo farà fallire. Chi deve entrare in casa Fidelis, dovrà continuare il nostro lavoro, anzi migliorarlo. Nathan Crockett è una persona che ringrazierò sempre, pur non avendo conosciuto personalmente: è innamorato della Fidelis Andria, abbiamo in corso un agreement ma non può intervenire in questo momento nel nostro club dal momento che è impegnato al 100% in un'altra squadra belga. In futuro si vedrà anche se resta comunque il nostro main sponsor. Ci sono state anche altre 2-3 situazioni che personalmente non ho ritenuto avessero le garanzie giuste: è una decisione soggettiva.
Riguardo la trattativa con Baraldi, diventata di dominio pubblico, vi dico che ci siamo visti nello studio dell'avvocato Todaro. Poiché la situazione sembrava potesse avere un'accelerata coerente anche con i tempi di mercato, abbiamo bloccato qualsiasi tipo di attività del direttore sportivo. Poi è successo quanto avete letto tutti, con un comunicato di Baraldi che non ho condiviso. Ci siamo sentiti per chiarire e successivamente ci è arrivata una bozza sulla cessione, sulla quale ho delle riserve personali. Di sicuro, adesso, non blocchiamo più il direttore Fernandez che potrà operare sul mercato a prescindere da come andrà la trattativa.
Per quanto riguarda la situazione in generale, in questo momento ho tanta rabbia in corpo: la Lega Pro l'ho comprata. Oggi sono incazzato nero perché non mi sarei mai voluto trovare in questa situazione. E c'è tanta amarezza per la contestazione della tifoseria anche se hanno tutte le ragioni di questo mondo. Sarò un presidente atipico, forse incompetente, ma ho la Fidelis nel cuore. E quando andrò via lo farò a testa alta".