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Atalanta, Percassi: "Seconda squadra esperienza positivissima, aiuta i nostri giovani"
In una lunga intervista concessa a Tuttosport, il patron dell'Atalanta Antonio Percassi ha parlato del settore giovanile, da sempre un cardine per la sua società.
Quanto costa e quanto produce avere un settore giovanile che funziona?
"Sono costi enormi e il ritorno, prima che economico, è rappresentato dalla gratificazione del valore sociale che dà un buon settore giovanile. È un motivo di orgoglio, prima ancora di vederne i frutti in prima squadra. Certo, vedere che nella squadra che ha vinto la finale di Europa League a Dublino c’erano sei ragazzi di Zingonia... beh, è stata una gioia immensa".
Come sta valutando l’esperienza della seconda squadra?
"Positivissima! È il perfetto collante fra il settore giovanile e la prima squadra. Ci permette di dare ai giovani l’opportunità di misurarsi in un campionato molto competitivo e difficile come la Serie C e valutarli meglio in ottica prima squadra".
Dovrebbero esserci più seconde squadre in Italia?
"L’importante è che si presti attenzione ai giovani".
Il campionato continuerà a essere così combattuto fino alla fine coinvolgendo più di due squadre o fra poco partirà la “fuga giusta” come nel ciclismo?
"Io dico che continuerà a essere combattuto fino alla fine e resterà un gruppo abbastanza nutrito di contendenti. Al momento nessuno sembra pronto ad andare in fuga".
Che momento sta vivendo il calcio italiano: ha un futuro a rischio?
"Di sicuro è a rischio se non si interviene velocemente sulla pirateria".
Quanto costa e quanto produce avere un settore giovanile che funziona?
"Sono costi enormi e il ritorno, prima che economico, è rappresentato dalla gratificazione del valore sociale che dà un buon settore giovanile. È un motivo di orgoglio, prima ancora di vederne i frutti in prima squadra. Certo, vedere che nella squadra che ha vinto la finale di Europa League a Dublino c’erano sei ragazzi di Zingonia... beh, è stata una gioia immensa".
Come sta valutando l’esperienza della seconda squadra?
"Positivissima! È il perfetto collante fra il settore giovanile e la prima squadra. Ci permette di dare ai giovani l’opportunità di misurarsi in un campionato molto competitivo e difficile come la Serie C e valutarli meglio in ottica prima squadra".
Dovrebbero esserci più seconde squadre in Italia?
"L’importante è che si presti attenzione ai giovani".
Il campionato continuerà a essere così combattuto fino alla fine coinvolgendo più di due squadre o fra poco partirà la “fuga giusta” come nel ciclismo?
"Io dico che continuerà a essere combattuto fino alla fine e resterà un gruppo abbastanza nutrito di contendenti. Al momento nessuno sembra pronto ad andare in fuga".
Che momento sta vivendo il calcio italiano: ha un futuro a rischio?
"Di sicuro è a rischio se non si interviene velocemente sulla pirateria".
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