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Tifosi, gruppo, uomini di calcio: la Salernitana ha tutto per risalire in classifica

Tifosi, gruppo, uomini di calcio: la Salernitana ha tutto per risalire in classificaTUTTO mercato WEB
© foto di Nicola Ianuale/TuttoSalernitana.com
Oggi alle 10:49Serie B
di Luca Esposito

I numeri certificherebbero una situazione di grave difficoltà. Una sola vittoria nelle ultime dieci gare ufficiali, attaccanti che faticano a segnare, nessun successo casalingo a settembre e ottobre, difesa puntualmente perforata e primissime posizioni già apparentemente irraggiungibili. Tuttavia, quando si analizza la stagione della Salernitana, non bisogna mai dimenticare con quante difficoltà abbia dovuto convivere il direttore sportivo Gianluca Petrachi. "Costretto", per diverse settimane, a interfacciarsi con i rappresentanti di un fondo americano e poi a raffreddare trattative importanti virtualmente chiuse dopo la scelta di Iervolino di restare al timone del club, ma con un budget non elevato a disposizione e l'obbligo di cedere prima di acquistare per abbassare il monte ingaggio e investire - solo in parte - quanto introitato. Petrachi ha dimostrato di avere le spalle larghe e non si è fatto abbattere da nulla, nemmeno quando Sottil ha chiesto di non depositare un contratto già firmato. Nell'arco di sessanta giorni e con tanti paletti imposti dal presidente dimissionario, l'ex ds di Torino e Roma ha individuato un nuovo allenatore quasi in tempi record, ha "bonificato" lo spogliatoio riconfermando pochissimi calciatori dopo la retrocessione dell'anno precedente e formando il giusto mix tra giovani ed esperti spendendo il giusto, abbassando il tetto stipendi del 70% e garantendo guadagni alla società e un bilancio ok anche per i prossimi mesi. Oltre 40 operazioni di mercato, tra entrate e uscite. Un dato che certifica la bontà del lavoro di un dirigente che, a gennaio, è pronto a rinforzare la rosa a patto che gli venga data carta bianca dopo un'estate che sarebbe eufemistico definire complessa. Ciononostante, al completo, la Salernitana ha un organico competitivo per la B, con gente come Ferrari, Jaroszynski, Stojanovic, Amatucci, Soriano, Verde e Tongya che può dare un grosso contributo al pari di giovani come Gentile e Njoh che ha solo bisogno di tempo per dimostrare il proprio talento.

E poi c'è Martusciello. Anche in questo caso i numeri renderebbero giustificate le voci che parlano di un allenatore in discussione se non dovesse battere il Bari domenica pomeriggio all'Arechi. Però bisogna tener conto di tanti fattori: un ritiro svolto con un gruppo totalmente stravolto e condizionato dalle voci di mercato, qualche infortunio di troppo, episodi arbitrali controversi e prestazioni positive cui non hanno fatto seguito i risultati. Anche quando ha perso (vedi Spezia, Pisa, SudTirol), la formazione granata non è apparsa inferiore all'avversario e, in 12 giornate, non è stata messa sotto da nessuno. Del resto non si vince per caso contro la Sampdoria o in trasferta al Barbera di Palermo a cospetto di due corazzate allestite a suon di milioni di euro. Il tandem Petrachi-Martusciello ha avuto la capacità di formare un grande gruppo, applaudito dal pubblico perchè suda la maglia al di là di qualche limite tecnico e della classifica che certo ora non fa fare i salti di gioia. Dopo quanto accaduto l'anno scorso, con uno spogliatoio spaccato e tanti singoli casi da gestire, non è poco. E la presenza anche domenica prossima di oltre 14mila spettatori conferma che la gente riconosce le difficoltà con le quali gli uomini di calcio granata convivono da giugno. In fondo i playoff non sono poi così lontani e questa squadra, spinta da una piazza importante e decisiva, ha tutto per scalare posizioni. E immaginate cosa diventerebbe l'Arechi, in simbiosi con un gruppo così unito, con la Salernitana tra le prime otto.

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