Michele Mignani e il Bari. Meglio aver amato e perso che non aver amato

Ci sono rapporti che finiscono anche se i soggetti in questione non vorrebbero. Relazioni che terminano perché alcune sliding door sono così pesanti che la voglia di provare ad andare avanti non basta. Ecco, questo è quanto è accaduto a Bari fra il club di Luigi De Laurentiis e il tecnico Michele Mignani fresco di esonero dalla guida della prima squadra.

La sliding door in questione, manco a dirlo, è stata la finale playoff dello scorso anno che ha visto il Cagliari staccare il pass per la Serie A a 120" dalla fine del match. In un 'San Nicola' pieno e appassionato come mai era successo negli ultimi vent'anni di calcio.

Lì, in quel preciso momento, si è rotto qualcosa fra i Galletti e Mignani. E a niente è servito il rinnovo della fiducia della società e un mercato fatto per mantenere la competitività della squadra al di là delle partenze di Caprile, Folorunsho e Cheddira.

L'allenatore ligure non è, infatti, più riuscito ad incidere come nel torneo precedente e in quello ancora prima, quando i pugliesi centrarono il ritorno nel torneo cadetto. Da qui, dopo otto giornate con una sola vittoria, sette pareggi e una sola sconfitta, la decisione di dare una scossa per evitare che la risalita diventi troppo complessa.

"Meglio aver amato e perso che non aver amato" diceva il poeta inglese Alfred Tennyson. A Bari lo stanno vivendo proprio in questo momento.