Malgrati... e il passato cancellato. Ora spetta solo a lui salvare il Lecco
"Mi sono confrontato con il presidente e con mister Foschi, avevamo già espresso la volontà di non collaborare più insieme; ci sono stati momenti bellissimi, ma i rapporti lavorativi s’interrompono: il presidente ha insistito e ci siamo confrontati in una telefonata a tre, ognuno ha proseguito per la propria strada e ora sono qua. Anche con Bonazzoli, prima, abbiamo avuto un confronto. Non sono più come prima, bisogna avere un rapporto stretto con i giocatori e moltissimo confronto, come ho sempre avuto con Fracchiolla: è stato un rapporto lavorativo importante, ci sono state delle divergenze che ho espresso a lui e alla società quando ero insieme a Emiliano. Non so se torneremo a lavorare insieme": parola del neo tecnico del Lecco Andrea Malgrati, che si è così espresso in sala stampa nella giornata di ieri, quando mancavano ancora 24 ore alla sfida salvezza contro lo Spezia.
Parole che sanno di chiusura totale con il recente passato, che appare quasi cancellato, una sorta di vuoto intorno che a tratti sembra deresponsabilizzare il neo mister dai mesi recenti, anche se poi lo stesso ha ammesso che "se siamo arrivati a questo punto è colpa di tutti". E per "questo punto" si intende ultimo posto di classifica, con soli 22 punti raccolti in 31 partite.
Come ormai noto, Malgrati allenerà con una sorta di deroga speciale da parte della Federazione, che gli consentirà di gestire anche le due gare del torneo che sarebbero rimaste scoperte se avesse avuto solo un mese di deroga. E avrà una patata bollente di non poco conto: quella di portare la barca in porto, con un mare che appare più che in tempesta. "Non c’è tempo per musini e “voglio giocare io”, non accetto gesti che vadano contro il gruppo o il mettere davanti l'”io”: siamo in tanti. Qualcuno si nasconderà? Mi faranno un favore, se non posso fare affidamento non mi porto un giocatore", ha detto.
Il primo scoglio si chiama Spezia, e sarà uno scontro diretto...