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Cremonese, Giacchetta: "Mercato funzionale. Gelli ottima soluzione, Folino l'affare più diffcile"

Cremonese, Giacchetta: "Mercato funzionale. Gelli ottima soluzione, Folino l'affare più diffcile"TUTTO mercato WEB
© foto di luca.bargellini
Oggi alle 17:27Serie B
di Daniel Uccellieri

Nella tarda mattinata di oggi il direttore sportivo Simone Giacchetta è intervenuto nel tradizionale appuntamento con la stampa di fine mercato. Il dirigente grigiorosso ha esordito, spiegando: “L’attività di mercato ha cercato di perseguire un obiettivo il più funzionale possibile all’idea di calcio della squadra e del nostro allenatore, cercando di migliorare la rosa dal punto di vista tecnico e allo stesso tempo dando l’opportunità di andare a giocare altrove a chi era con noi e ha espresso questa volontà. Abbiamo ritenuto opportuno creare un ambiente ancora più positivo all’interno dello spogliatoio con l’inserimento di ragazzi che sono arrivati con grande entusiasmo e daranno valore aggiunto a quello avuto sin d’ora”.

Il reparto rinforzato maggiormente è il centrocampo, era una delle richieste del mister?
“Il mercato di gennaio è sempre più complicato rispetto a quello estivo, ma c’erano alcuni obiettivi importanti da raggiungere. Abbiamo cercato di capire dove operare ragionando con l’allenatore, che ha espresso la volontà di migliorare il ruolo degli esterni, in linea con lo stile di gioco che richiede giocatori offensivi: con l’ingresso di Azzi penso che ci siamo riusciti, in più Collocolo sta andando molto bene in quella posizione e quindi si è reso necessario aggiungere un centrocampista. Per questo abbiamo pensato a Gelli, che è un giocatore polivalente, in grado di portare accelerazione in mezzo al campo. Penso sia stata un’ottima soluzione. L’uscita di Buonaiuto ha consentito l’ingresso di Valoti, un centrocampista offensivo che ha il gol nelle sue corde e può portare più numeri. L’idea era quella di fare operazioni solo in caso di partenze e così è stato. In generale si tratta di un reparto migliorato per la categoria che è migliorato per struttura fisica e motore, oltre ad aver aggiunto giocatori che hanno alle spalle campionati vinti e portano una mentalità importante nello spogliatoio”.

Ci sono operazioni non andate a buon fine che rimpiange?
“Il nostro mercato è partito con l’idea di migliorare la squadra, ma la parte più importante è stata fatta in estate e questa voleva essere una prosecuzione di quello, senza esagerare. L’equilibrio nello spogliatoio è importante, così come quello in campo. Di trattative se ne fanno tante, capita di avvicinarsi a giocatori senza che poi si possano chiudere, ma in linea di massima abbiamo raggiunto il nostro obiettivo. Abbiamo fatto considerazioni sui nostri attaccanti: siamo contenti di essere rimasti con loro, perché crediamo che abbiano ancora tanto da dimostrare. Gli abbiamo dato fiducia in estate e lo facciamo anche adesso, hanno del potenziale e il numero dei gol può dipendere da più fattori. Crediamo in loro e siamo convinti che daranno il meglio, in più la rosa si è ristretta e tutti hanno la possibilità di essere protagonisti senza avere alibi o scuse ulteriori. Abbiamo bisogno del massimo entusiasmo e coinvolgimento da parte di tutti, questo è un campionato molto strano e dobbiamo dare merito alle tre davanti che stanno facendo un grandissimo percorso. Allo stesso tempo noi sappiamo di essere forti, è un peccato aver preso una scia negativa in un certo periodo della stagione ma siamo qui e credo che anche a Salerno abbiamo dimostrato di essere una squadra forte. Forse quest’anno ci gira anche un po’ male, ma vogliamo dimostrare di meritare le considerazioni che hanno fatto di noi ad inizio campionato”.

Ad oggi la Cremonese ha circa 50 giocatori di proprietà, considerando anche quelli ceduti in prestito nelle diverse categorie e i giovani che hanno sottoscritto un contratto da Pro. Qual è stato il criterio riguardante le uscite, la maggior parte in prestito?
“Abbiamo aumentato il parco giocatori, che anche solo considerando quelli della prima squadra è di alto livello. Quello che fanno i ragazzi anche nelle altre squadre dimostra che per la categoria il nostro è un parco rosa importante: 50 giocatori sembrano tanti, ma comprendono anche quelli della Primavera, i ragazzi in prestito e quelli della prima squadra. Nell’ultimo caso siamo 24, mentre altri sono in giro a fare il proprio percorso per consolidare lo status da professionista. Al giorno d’oggi il contratto è necessario per far crescere un ragazzo, ma poi sta a loro mantenerlo attraverso le prestazioni. Io la vedo come una cosa positiva, perché la Cremonese mai ne ha avuti così tanti che in più si stanno facendo notare fuori. Anche nella Primavera abbiamo ragazzi professionisti che stanno facendo bene, come Gabbiani che è un fiore all’occhiello del nostro settore giovanile. Stuckler sta giocando in Serie C e sta catturando l’attenzione di tante società, perché fare 10 gol entro gennaio in un campionato come quello non è da tutti. Poi ci saranno giocatori che non sono alla luce della ribalta, ma è giusto che la Cremonese dia loro la possibilità di crearsi un percorso. Le cessioni di questo mercato sono state in prestito, alcune a titolo oneroso come per Sernicola, Jungdal, Lochoshvili… Inoltre, nelle operazioni molto dipende dalla durata dei contratti che hanno i ragazzi: per esempio, nel caso di Valoti è stata fatta un’operazione definitiva, ma a titolo gratuito”.

Cosa ha portato allo slittamento dell’affare Gelli?
“Frutto di una trattativa fatta nell’ultima settimana. Gelli aveva anche altre opportunità ma noi ci siamo andati sopra, abbiamo aspettato e poi ci siamo ripresentati riuscendo a chiuderla in prestito gratuito con diritto di riscatto”.

C’è stata la possibilità di cambiare qualcosa in attacco alla luce delle richieste provenienti da altri club?
“Tante voci e trattative che ci sono in questo periodo non si sono concretizzate, ma questo vale per tutte. Sono rimasti gli attaccanti con cui siamo partiti ad inizio stagione e siamo contenti perché crediamo in loro. Il fatto che siano stati attenzionati da club di Serie A fa piacere, perché significa che sono di un livello riconosciuto anche dagli altri. Tutti pretendiamo di più e vogliamo fare meglio, questo gruppo ha qualità in tutti i giocatori per raggiungere il nostro obiettivo: migliorarci e non perdere ulteriore terreno rispetto alle prime tre in classifica. A fine stagione vedremo cosa siamo riusciti a fare”.

Qual è stata la trattativa più difficile di questa sessione?
“Forse quello che ha richiesto più lavoro è stato Folino, che rappresenta un ottimo inserimento. Stava facendo molto bene alla Juve Stabia e quando c’è stata la possibilità di prenderlo non ci abbiamo pensato due volte: questo ci ha fatto ricevere anche tanti apprezzamenti dagli altri addetti ai lavori, perché si tratta di un giovane dalle prospettive importanti. Essere riusciti a portarlo qui ci dà soddisfazione”.

Quali sono le difficoltà di operare in un mercato lungo, stressante e più complicato rispetto a quello estivo?
“Condiziona tante partite di campionato, altera gli umori dello spogliatoio e tanti risultati, perché ci possono essere giocatori scontenti che non danno il meglio di sé. Nasce per essere un mercato di riparazione della durata di 8-10 giorni che ora sembra figlio del mercato estivo. Per il campionato sono giorni fastidiosi, ma il nostro è stato un mercato oculato in cui abbiamo cercato di misurare l’aspetto economico-finanziario per creare un equilibrio che mi sembrava doveroso rispettare considerando le grandissime opportunità e gli investimenti della proprietà, che vuole dare soddisfazione alla città e ai tifosi. Il nostro operato deve sempre considerare il sacrificio della proprietà e gli obiettivi che vogliamo raggiungere: negli ultimi 4-5 anni sono stati raggiunti i risultati più importanti degli ultimi 30 anni di storia della Cremonese. Ultimamente Cremona sta vedendo un bel calcio, giocatori importanti, ha fatto la Serie A e dato vita ad una nuova generazione di tifosi. Vedere tanti bambini indossare la sciarpa grigiorossa è una delle soddisfazioni più grandi da quando sono qua. Alla luce di queste considerazioni e del rispetto dei sacrifici fatti dalla proprietà abbiamo fatto un mercato funzionale e certosino, cercando di migliorare la squadra”.

La Cremonese ha rinunciato ad un esterno mancino “puro”. Un ruolo che si trova sempre meno…
“Rispetto al passato i ruoli più ricercati sono quelli dei difensori centrali e degli attaccanti, in tutte le categorie. A questi si aggiunge il ruolo del terzino sinistro, anche perché statisticamente i mancini sono meno rispetto ai destri e trovarli non è semplice. L’uscita di Quagliata è dovuta al fatto che il ragazzo trovava poco spazio da due anni, in più giocando con la difesa a tre abbiamo quinti più alti già in partenza e quindi non sono veri e propri terzini, ma centrocampisti esterni da cui si pretendono attitudini diverse in base allo stile di gioco. L’ingresso di Azzi è dovuto a questo ragionamento”.

Crede che ci sarà modo di ridurre la durata del mercato invernale?
“Io sono dell’idea che bisognerebbe andare in ritiro con la squadra già pronta, e quindi dovrebbe chiudere nella prima metà di luglio, per poi fare un mercato di riparazione a novembre così come era una volta, facendo le trattative in una settimana. In funzione del campionato un mercato così lungo può essere fastidioso”.

Mister Stroppa predilige giocatori molto offensivi in tutti i reparti. Le operazioni in entrata seguono queste indicazioni, senza considerare i tanti già presenti in rosa…
“Gelli non è un trequartista ma più un corridore con cambio passo e personalità. Però sì, abbiamo scelto questa strada per fare il meglio possibile con questo stile di gioco e le caratteristiche che richiede, come l’importanza che ricoprono esterni, mezzali e trequartisti. Con l’uscita di Buonaiuto è stato inserito Valoti, è rimasto Johnsen che ha qualità importantissime in grado di rovesciare le partite in qualsiasi momento e poi c’è Azzi che ha attitudine offensiva. Il nostro gioco dà grandissime soddisfazioni, a volte amarezza come a Salerno in cui abbiamo creato tantissime occasioni senza riuscire a fare gol. È come se quest’anno andasse tutto storto, come accaduto con Palermo, Sampdoria e Brescia: punti persi giocando ottime partite. Questo non ci deve demoralizzare, ma anzi darci forza: siamo tutti uniti nel voler recuperare il terreno che ci separa dalle prime tre. Sarà un percorso lungo, ma ci auguriamo che sia positivo e abbiamo tutti le migliori intenzioni”.

Il calendario della Cremonese da aprile in poi sembra determinante. Con quale obiettivo si arriverà a quella fase della stagione?
“Prima di tutto molto dipenderà dal nostro rendimento e dalle prime tre in classifica, ma faccio i complimenti anche al Catanzaro che merita quella posizione e sta facendo bene. Il calendario ha un valore relativo, ma lo ha: l’importante è che la Cremonese stia bene di testa e di gambe, portando a casa i punti. Se poi le prime manterranno questo ritmo sarà giusto che vincano loro e faremo loro un grande applauso, ma la Cremonese deve dare il meglio già a partire da domenica, perché ci aspetta una partita difficilissima. Il Sudtirol ha uno stile di gioco tutto suo, in contrapposizione al nostro, e noi dovremo essere consapevoli che ci aspetta una gara difficile nella quale dovremo imporci, come richiedono la classifica e il campionato”.

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