Walker: "Ho visto poca fiducia: non dovrò solo giocare bene, ma anche essere leader"
È tempo di presentazione per primo - e fino ad ora unico - nuovo acquisti di gennaio del Milan. A partire dalle ore 15:30, presso la sala stampa di Casa Milan, Kyle Walker sarà presente in conferenza per rispondere alle domande dei giornalisti presenti.
Segui in diretta la conferenza stampa di presentazione di Walker con il live testuale su TMW.
15:40 | Comincia ora la conferenza stampa.
Che impressione hai sempre avuto del Milan?
"Giocare in questo club è una cosa bellissima. Ho grande ambizione qui. C'è questa possibilità ed è eccellente".
Hai parlato con qualcuno del Milan?
"Ovviamente ho parlato con Ibrahimovic. Lui mi ha chiarito molte cose, mi ha detto delle grandissime cose a cui si punta qui. Si è parlato della Supercoppa che è stato un buon inizio. A livello di campionato non si sta andando alla grande, ma in Champions c'è chance. Spero di contribuire con la mia esperienza e leadership, affinché il Milan possa tornare a prendersi ciò che vuole".
Ti hanno parlato del calcio italiano?
"Ci sono grandissime squadre, come Milan, Juve e Inter. Squadre che vogliono trionfare. La mia avventura in Premier è stata positiva, ora approdo in una grandissima squadra. Ho parlato già con diversi giocatori. Bello per me competere in Serie A".
Che idea ti sei fatto ieri del Milan?
"L'atteggiamento finale è necessario per tutti i 90 minuti. Serve quell'atteggiamento per vincere la Champions, per esempio. Da 0 a 45 e da 45 a 90 ho notato una grande differenza a livello di entusiasmo, carica ed energia. C'è bisogno di leader sul campo. C'è bisogno di quell'atteggiamento da parte dell'allenatore per essere squadra".
Cosa ti ha convinto?
"La storia del Milan".
Come puoi aiutare la squadra?
"Naturalmente vincere una Champions è un sogno che si avvera: ho vissuto una finale incredibile con il City. Bonus vittoria? Non ha influenza, il bonus vero è vincere la Champions. Gioco a calcio per passione e voglio vincere qui col Milan".
Al vantaggio del Parma hai pensato "Ma chi me l'ha fatto fare?"
"No, è calcio. Succedono delle cose durante le partite, ma al fischio finale abbiamo ottenuto la vittoria che volevamo, che serviva, e siccome che mercoledì abbiamo una partita importante e domenica il derby, è stato un passo imporante per far sì che questa settimana cominciasse nel migliore dei modi".
Mancano leader?
"Lo devo fare. Ho spesso lavorato con giocatori più giovani. Nei primi giorni qua ho visto poca fiducia, c'è poca continuità. Però penso che le idee siano buone, le fondamenta devono essere chiare. C'è bisogno di leadership, più disciplina, più fuoco che esce dal corpo e contagia i giocatori. Ma il mio lavoro non sarà solo quello di giocare bene, ma di lavorare bene come leader".
Cosa temi dell'Inter?
"Ho già giocato contro l'Inter. So che il derby sarà una partita totalmente diversa, sarà come una partita a scacchi. Dovremmo procedere con mosse diverse. Da quello che ho visto, sarà una partita emozionante".
TMW - Cosa ti ha detto Guardiola sul Milan?
"Quando ho parlato con Pep non è stata una conversazione semplice, a causa del rispetto reciproco che ci lega. Spero che lui sappia cosa posso offrire ad uno spogliatoio, l'atmosfera che posso creare. Il City era la mia famiglia, dal giardiniere, al cuoco. Credo di essere stato apprezzato, e spero di fare altrettanto qui. Voglio imparare la lingua italiana, ho tanta fame, fuoco dentro per raggiungere i miei obiettivi. Non voglio vincere trofei in un unico paese, ma anche all'estero".
Credi nel destino?
"Spero di sì. Non credo propriamente nel destino, ma credo nel lavoro sodo. Si raccoglie ciò che si semina, e non è che riuscirà a fare tante cose grazie al mio compleanno (ride, ndr). Ci vuole un pizzico di fortuna, ma servono anche le prestazioni".
Che cosa pensi di Leao?
"Rafa parla da sé. Ricordo di aver visto diverse sue partite. Mi fa pensare a Bernardo Silva. Ora sta a Rafa cercare di essere tra i migliori al mondo. Questa squadra è piena di qualità. Ognuno vorrebbe giocare per questa squadra. Ma una buona percentuale viene dalla mentalità. Non ti puoi permettere di fare il figo solo perché sei bravo, ma devi essere continuo, costante".
Su Theo:
"Contro Theo ci ho giocato con la Nazionale. È un top player, le statistiche parlano da sole. Questo dovrebbe essere l'inizio, ha 26 anni. Io sono arrivato al City quando ne avevo 27. Io credo che questo sia il periodo più importante per un difensore, l'apice della carriera, perché siusa molto di più la testa, sia in fase offensiva che difensiva. Se lui avrà bisogno di consigli a disposizione, ma spero di essere complementare con Theo. L'importante è la squadra, non i singoli. I singoli si metteranno in mostra quando staranno bene".
Sul primo incontro con mister Conceiçao...
"Lui è contento che sia qui ed io devo dimostrare di essere un buon calciatore. Lui ed il suo staff tecnico si sono messi a ddisposizione, così come la società, che mi ha accolto a braccia aperte. Devo ringranziarla per l'accoglienza e per aver fatto sì che sia tutto semplice. Ora tocca a me rispondere sul campo".