Verona perde, Salerno sogna: lo scontro diretto di La Spezia per chiudere il discorso salvezza
Un mese e mezzo fa una squadra assolutamente irriconoscibile, disorganizzata e senza anima lasciava il Bentegodi di Verona tra i fischi dei propri tifosi e con una sconfitta pesantissima e che rischiava di compromettere seriamente la stagione. A distanza di 45 giorni, tuttavia, la Salernitana è nuovamente artefice del proprio destino e potrebbe archiviare la pratica salvezza se riuscisse a tornare da La Spezia con l'intera posta in palio. Certo, la formazione di Semplici (che fu ad un passo dalla panchina granata prima della firma di Paulo Sousa) venderà cara la pelle e ha dimostrato di essere osso durissimo per tutti specialmente in casa propria, ma i campani hanno tutte le carte in regola per fare il colpaccio e affrontare l'Inter venerdì prossimo a mente libera e con l'appoggio di 25mila spettatori. Oggi ce ne saranno 2500 al fianco della Bersagliera, un fattore che potrà spostare gli equilibri come già accaduto nel recente passato in stadi prestigiosi come quelli della Juventus e del Milan. Nessuno ha voluto mancare all'appuntamento. Gruppi ultras, Centro di Coordinamento, Mai Sola, Salerno Club 2010 e club provenienti da tutt'Italia (o finanche dalla Svizzera e dalla Germania) costituiranno un valore aggiunto in quello stadio che spesso è stato tabù e che l'anno scorso segnò la fine dell'era Castori.
Sousa, senza Mazzocchi e Crnjgoi, si affida alla voglia di riscatto di Bonazzoli, alla crescita dei gioiellini dell'under21 Pirola e Lovato e al grande ex Maggiore per conquistare il quinto risultato utile di fila e la seconda vittoria alla guida della Salernitana. Per lui è già pronto un rinnovo biennale, con pieni poteri sull'area tecnica e una costante collaborazione con il riconfermato direttore sportivo De Sanctis. La sconfitta del Verona consentirebbe ai granata di balzare a +11 sulla terzultima, quanto basta per garantirsi virtualmente la partecipazione al prossimo campionato di A per la terza volta di fila. E sarebbe un traguardo storico, mai raggiunto in oltre 100 anni. Al Picco sarà partita per cuori forti, uno scontro diretto che può dire tanto sul futuro dell'ippocampo.